Deniz Kurtel

Music Watching Over Me

2011 (Crosstown Rebels)
deep-house, electro

Addentrarsi oggi in certi meandri della house newyorkese equivale a cercare il giusto compromesso tra glacialità teutonica e calore chicagoano. Ipnosi e seduzione. Dispersione e distensione ritmica. È una mescola perfetta, se dosata in fase di produzione con quel tocco limpido di completo isolamento emotivo. È un po' come star lì a saccheggiare il lato più intimamente oscuro dei club e proiettarlo in studio su una grande tela grigia, su cui poi, magari, ricamare le sequenze timbriche più conturbanti del proprio ego.
La turca Deniz Kurtel, dj-producer della combriccola Wolf+Lamb, trasferitasi nella Grande Mela per dar maggior sfogo ai propri controlli sonori, innanzitutto visivi (installazioni Led per gli amici Eisenberg e Mizrahi) è colei che recentemente forse meglio interpreta questa intrigante e devastante commistione.

Munita di un'elegante imprevedibilità tecnica, eccitata all'occorrenza da timbri cavernosi e pulsazioni liquide ammalianti, la piccola grande Deniz appare ai più nel 2009 con l'acerbo ma promettente Ep "Whisper". Una serie di remix nei mesi successivi a solidificarne l'ossatura, un Guy Gerber sedotto come un toro a esaltarne le forme nel singolo "The L World", ed ecco spuntare "Music Watching Over Me", esordio che racchiude tutta l'anima di questa misteriosa sirena dal groove in cassa dritta.
Basterebbero i primi centoventi secondi della title track per identificare l'umore narcotico, obliquo, al contempo stiloso e introverso del disco. Quel groove profondamente calato in un'atmosfera notturna, plasmato da umori contrastanti, sarà il tratto distintivo di tutto il disco, una catarsi dance dai tratti dimessi perfino inaspettati.

La profonda e stretta simbiosi con il duo Wolf+Lamb ha plasmato la cifra stilistica del tocco di Deniz, portandola ad elaborare una sapiente miscela di anime electro, house e techno, facendo confluire il tutto senza strette delimitazioni, ma dando spazio a ogni componente in egual misura. Questa perfetta calibratura in sede di composizione porta alla realizzazione di un disco che non ha sbavature, tanto empatico ed esplosivo quanto minuzioso e centellinato.

I ritmi seducenti, al limite dell'erotismo, sono tradotti e cantati da muse attraenti, dando vita a tracce conturbanti e disturbate (i vocalizzi emaciati di "Makyaj", i loop vocali in "The L World" e "Best Of"). L'anima deep di questa musica giace fra gli strumentali, disseminati di controcanti robotici (i magnifici reticoli di beat in "My Ass", il fascino di un canto strozzato in "My Hearth"), stomp più decisi (i vari accenni techno in "Trust", "Equilibrium" e "One Change To Happiness") e melodie più diluite e propriamente electro (le trame semplici ma ineccepibili della finale "Yeah", la spazialità corale dei synth di "Vagabond").
Il marchio comune di queste tredici tracce, oltre al già citato elemento noir, è lo sviluppo diluito, il non concedersi mai strutture secche, decise, componendo qualcosa che, solo in alcuni episodi, assomiglia ai classici stilemi techno ma non ci si avvicina mai abbastanza per esserlo veramente. Questa doppiezza ammaliante rende "Music Watching Over Me" qualcosa di veramente speciale, elevandolo a un livello superiore rispetto al semplice prodotto di settore, distinguendosi a raro esempio di album la cui classificazione elude ogni facile identificazione.

A metà fra eroina malata e artista geniale, Deniz Kurtel evade, sorprende ed esordisce con un'opera importante, di rilievo assoluto e incontrollabile. Il suo grande cruccio adesso sarà riuscire a bissare un tale successo. Ma con tali eccellenti premesse le possibilità di ripetersi sono a dir poco elevatissime.

01/11/2011

Tracklist

  1. Music Watching Over Me
  2. Makyaj
  3. My Ass
  4. Best Of
  5. The L Word
  6. Vagabond     
  7. Trust
  8. Equilibrium     
  9. One Chance At Happiness     
  10. My Heart     
  11. Make Me Feel
  12. Yeah (Version)

Deniz Kurtel sul web