Ipek Gorgun

Aphelion

2016 (autoprod.)
electroacoustic, ambient

Cantante e bassista dei complessi avant Bedroomdrunk e Vector Hugo, fotografa e poetessa, la turca Ipek Gorgun si dà alla prova solista con “Aphelion”, una radicale, colta prosecuzione del suo curriculum.

L’attacco (“Kairos” e “Fata Morgana”) è un po’ scolastico, più che altro una testimonianza di un ormai consueto sdoganamento dei dettami elettroacustici, i poemi tutti blip e sciacquii concreti, o del gestualismo sfrecciante di Gordon Mumma. Vi sono comunque di mezzo anche coordinate atmosferiche, che convergono in un muro di abrasione e dissonanze acute, o ammantano di stelle il caos sottile.

Così i 9 minuti di “Bloodbenders” apportano maggiori dosi di collage dadaista, di forza d’astrazione, di magia di surrealismo. La “musica” rallenta (i segni sonici vanno come in putrefazione), ma stavolta la cacofonia finale è trattenuta, limitata a un crepuscolo oscuro. Gli 8 minuti di “Martyrs” invertono il processo, partendo da un rombo tellurico che tutto macina, a trasfigurarsi in risonanze fluttuanti, e a sgretolarsi in un tifone distante in un mugolio di note d’organo. E alla fine “Nightingale” (9 minuti) è dunque un aperto, esplicito viaggio spaziale di trilli, riverberi, umori vitrei, cascate e tuoni.

Questa sciatta struttura a frattali - vorace per qualità timbrica e amplificazione - è una sorta d’anticipazione di sinfonia, un capolavoro mancato. Il talento narrativo e dinamico della compositrice si percepisce imperiosamente; ciò che succede nei singoli pezzi succede, in scala, anche nell’album: è una diminuzione controllata dell’energia che dà sul nulla, una reazione chimica che si nutre di variabili irrazionali. Manca, però, la capacità di modellazione, e la rifinitura, il senso del trip, l’avvolgimento dell’ascolto. Vi è sempre il terrore dietro l’angolo, ed è terrore panico, in qualche modo anche sacro, ma lasciato a sé stesso come una scoperta non voluta, snobbata. Autoprodotto, uscita solo digitale.

11/05/2016

Tracklist

  1. Kairos
  2. Fata Morgana
  3. Bloodbenders
  4. Lethe
  5. Martyrs
  6. Dendrite
  7. Nightingale

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