Godspeed You! Black Emperor

Luciferian Towers

2017 (Constellation Records)
post-rock

Da oltre vent'anni i canadesi Godspeed You! Black Emperor sono tra gli artisti più capaci di descrivere la contemporaneità, creando imponenti e strazianti sinfonie dove l'epicità dei vertiginosi crescendo si coniuga con una sfiducia di fondo nelle capacità umane che toglie qualsiasi spazio a ogni visione ottimistica del futuro. Quella dei canadesi è la colonna sonora di un mondo che contempla inebetito il proprio disfacimento, che vede ogni giorno il baratro di fronte a sé ma non si cura di evitarlo finché ci sarà qualcuno prima a caderci dentro. Una sorta di orchestra del Titanic in versione post-rock che non può far altro che testimoniare la propria diversità rispetto alle moderne torri del potere contemporaneo, le "torri luciferine".

Le grandi torri, i palazzi di vetro, acciaio e cemento - facilmente identificabili nelle dimore del moderno capitalismo imperante, del pervasivo potere finanziario - diventano i simboli da abbattere. Sono le dimore segrete dei capi che creano il "lavoro alienante", esportatori di guerre per interesse, creatori di continui bisogni consumistici che - come nuovi "vitelli d'oro" - vengono venerati da masse disposte a qualunque sacrificio pur di ottenere il tanto agognato benessere.
Abbattere le torri luciferine ("Undoing A Luciferian Towers") diventa la strada verso una nuova catarsi, una liberazione dalle catene. Le lunghe note di trombe e cornamuse, i ritmi ripetitivi e l'imponenza cinematica segnano il passo per quasi otto minuti di malinconia e desolazione; l'ottimismo del titolo sembra in effetti solo simbolico. Le torri d'acciaio, vetro e cemento un giorno verranno distrutte dal fuoco e dalle fiamme, il vento fischierà attraverso le centinaia di finestre distrutte. L'inno finale degli ultimi minuti sembra quasi festeggiare questo evento tanto liberatorio quanto lontano nel tempo.

Immagina quegli edifici molto più tardi, svuotati e spogliati dei cavi e del vetro, ascolta - il vento sta fischiando attraverso tutte le fessure delle loro tremila finestre in fiamme!
Come in un sogno ci viene descritta la strada per arrivare a tanto; impiccare i capi ("Bosses Hang"), i capitalisti duri e puri, gli sfruttatori del lavoro altrui, i predatori di ogni risorsa naturale adatta all'arricchimento senza limite, che condannano miliardi di persone alla precarietà e alla povertà. Divisa in tre parti, "Bosses Hang" è un'imponente sinfonia post-rock che usa la ripetizione ossessiva per creare ipnosi, che cresce sempre di più per creare immedesimazione e catarsi. Nulla di nuovo nella discografia dei Godspeed You! Black Emperor, ma la loro capacità emotiva è sempre quella degli esordi. I canadesi sembrano dirci quanto non è dei capi e delle loro falsità di cui abbiamo bisogno ma di ben altro.
Ciò di cui abbiamo bisogno ora sono pale, pozzi e barricate!
"Fam/Famine" descrive il destino di chi non si allinea al volere delle torri luciferine; guerre, poliziotti bambini, meritocrazia arbitraria, droni e carestie. È il brano più legato al massimalismo di Glenn Branca e all'avanguardia in generale; i rumori iniziali con i suoni d'archi sconfinano in muri di suono che si risolvono inevitabilmente nella stessa melodia di "Undoing A Luciferian Towers", perché è solo abbattendo le torri che si potrà ottenere la liberazione.
La foresta sta bruciando e presto ci daranno la caccia come lupi
Quando nulla sarà rimasto delle torri luciferine allora potrà esserci un nuovo inizio; ecco quindi l'inno per il Non Stato ("Anthem For No State"), anch'esso diviso in tre movimenti. Ma per arrivare a tanto bisognerà toccare il fondo, deturpare la terra di ogni materia prima, di ogni goccia di petrolio, di ogni minerale; sarà probabilmente la natura a salvarci, non l'uomo. Il clima è quindi perennemente depresso, la strada per il "Non Stato", potremmo dire della caduta degli stati moderni, è costellata di archi malinconici ("Pt. I"), chitarre desert-rock in stile Calexico ("Pt. II") e sopratutto di un finale epico ("Pt. III") che fa immaginare le colonne sonore di Ennio Morricone suonate con orchestra post-rock. Distorsioni, droni e rumorismi si legano a melodie solenni che fanno coesistere gioia e disperazione, apocalisse e rinascita.
Il Canada svuotato dei suoi minerali e del suo sporco petrolio, svuotato dei suoi alberi e dell'acqua. Una terra rovinata che annega in una pozzanghera coperta di formiche.
"Luciferian Towers" è dedicato a "tutti coloro che sono persi e che si pongono delle domande". Sembra poco, ma queste caratteristiche, in un mondo così omologato, sono rivoluzionarie. Come da vent'anni la musica dei Godspeed You! Black Emperor.

26/09/2017

Tracklist

  1. Undoing A Luciferian Towers
  2. Bosses Hang, Pt. I
  3. Bosses Hang, Pt. II
  4. Bosses Hang, Pt. III
  5. Fam/Famine
  6. Anthem For No State, Pt. I
  7. Anthem For No State, Pt. II
  8. Anthem For No State, Pt. III


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