I Justice sono un duo francese di musica elettronica composto da Gaspard Augé e Xavier de Rosnay, tra i portabandiera del French Touch. L'etichetta del duo è la celebre Ed Banger Records, gestita da Pedro Winter. I Justice sono noti per aver incorporato una forte influenza rock nella loro musica e immagine. Il loro stile è infatti influenzato dal rock e dall'heavy metal e combina linee di basso con il suono di sintetizzatori compressi e distorti. Il duo utilizza anche campioni di brani da altri generi musicali.
Gaspard Augé e Xavier de Rosnay si chiamano Justice dal 2003, dopo essersi conosciuti a un party a Parigi e aver intuito di voler andare nella stessa direzione. Il loro album d'esordio, "†", è stato pubblicato nel giugno 2007 con grande successo di critica e pubblico. Il disco è un distillato di avanguardie del passato, di sogni a occhi aperti. Macinati, volgarizzati, resi fruibili e masticabili da tutti. Umanamente automatizzati e portati all'estremo. Riproposizioni omogeneizzate, un cocktail bello forte, ma pure alla portata di tutti. Per tutti. Per chi sul dancefloor c'è cresciuto e per chi sulla pista ci butterebbe una bomba per ogni mano in aria a tenere il tempo della cassa. Per chi va al Gods of Metal e per chi va ai rave. Per chi i dischi li compra ancora e per la I-pod generation. L’influenza dei Daft Punk è rintracciabile in ogni solco dell'album, che otterrà una nomination ai Grammy Award come miglior album elettronico/dance e arriverà al numero 15 nella classifica dei 50 migliori album del 2007 di Pitchfork e al numero 18 nella lista dei "25 migliori album del 2007" di Blender. Il remix ad opera del duo della canzone degli MGMT "Electric Feel" si aggiudicherà il Grammy Award per la migliore registrazione remixata, non classica nel 2009.
Nel settembre 2009, è stato annunciato che i Justice si sarebbero trasferiti alla nuova etichetta Elektra Records di WMG/ Atlantic. La band ha iniziato a lavorare al suo secondo album a metà del 2010. Il primo singolo intitolato "Civilization" è stato pubblicato il 28 marzo 2011. La band ha pubblicato il suo secondo album, "Audio, Video, Disco" il 24 ottobre 2011, segnando un deciso cambio di rotta. Del passato sono rimasti i rimbalzi electro e il synth alla Guy Manuel. È rimasta l'aureola da chierichetti smaniosi del french-touch più sbarazzino. Stop. Il resto è fuga totale. Fuga dalla pista e fuga dalle mode. La croce è stata portata via, lontano dalle luci della città e del consumismo indipendente. Ora giace tra i campi. I Justice ingranano la retromarcia alla seconda curva e tornano a casa. Ci tornano per raccattare i dischi dei Jethro Tull e il prog folletto formato Yes. In "Audio, Video, Disco" c'è tutto l'amore di questo mondo per l'immaginario prog dei primi anni Settanta. Xavier e Gaspard frullano tastiere progressive e variazioni in scia dancefloor come cuochi ubriachi, sguazzando dal già sentito al patetico con l'incoscienza di un ragazzino che gioca con il proprio laptop a deteriorare i dischi di papà.
All'album seguirà due anni dopo il live "Access All Arenas".
Il loro terzo album, "Woman", è stato pubblicato il 18 novembre 2016. Presenta 15 tracce; molte di esse sono remix in studio completamente nuovi di brani tratti dai precedenti lavori del duo, ma con ispirazione tratta dalle performance dal vivo. Il disco è valso al duo un Grammy Award 2019 come miglior album elettronico/dance.
Nel 2024 i Justice sono tornati con il nuovo lavoro sulla lunga distanza "Hyperdrama", attorniati da una sfilza di collaboratori, incluso Kevin Parker dei Tame Impala. Le tredici tracce del disco sono forse il sunto più rappresentativo dello spirito Justice, un viaggio in cui le molteplici anime che hanno alimentato la storia della band si intrecciano attraverso un’attenzione alla scrittura superiore rispetto a buona parte degli episodi precedenti. Mancano, questo è vero, bangers davvero irresistibili: non una lacuna di poco conto, visto che la fortuna del progetto di è basata finora sull’efficacia dei cavalli di battaglia. Ma chi ha imparato, anno dopo anno, ad apprezzare le sfumature nello stile dei francesi – superando l’iniziale stereotipo di “validi supplenti” dei Daft Punk, per abbracciarne invece l’adorabile magniloquenza – troverà nel disco le sue soddisfazioni.