Monorail

Quel treno per Malmö

Mattias Oskarsson, da Malmö, è probabilmente sconosciuto ai più. Ed è un vero peccato, visto che il suo album d'esordio "Bedroom Recordings", tra clamorose melodie alla Neil Hannon, strumentali cinematogafici ed evocativi e deviazioni psych, è certamente una delle più belle ed inaspettate sorprese dell'annata appena passata.
In occasione della sua unica data italiana, dove si potranno ascoltare dal vivo le canzoni di Monorail (questo il
moniker con il quale Mattias incide i suoi brani), abbiamo deciso di approfondire meglio la sua conoscenza. E le sorpese non sono mancate.

Da dove hai preso ispirazione per il tuo moniker solista? Perché "Monorail"?

Ho suonato in molte band nel corso degli anni, principalmente la batteria. Intorno al 2001 sono arrivato alla conclusione che  per creare i suoni e le canzoni che volevo dovevo fare tutto da solo. Essere "solo un batterista" non faceva più per me poiché avevo davvero tante idee che per me era difficile spiegare ad altri. Il nome "Monorail" è stata una coincidenza, davvero. Volevo un nome che affermasse l'aspetto "solista" del progetto e volevo che includesse la parola "mono", perciò Monorail è stato il nome che alla fine si è imposto.
L'ispirazione per Monorail è arrivata dai tanti ascolti musicali intorno al 1999-2001, quando ho davvero ampliato le mie prospettive, dal punto di vista musicale. Il pop e il rock mi annoiavano allora, perciò ho iniziato la mia ricerca di suoni più cinematografici ed estremi. All'incirca in questo periodo mi sono innamorato di "Soundtracks For The Blind" degli Swans e di Burt Bacharach.

Quando hai iniziato a fare musica?
Suono l'organo da quando avevo 4 o 5 anni. Mia madre mi ha insegnato come suonare alcune canzoni sul nostro organo elettrico e da lì ho iniziato ad impararlo tutto da solo. Da allora la musica è stata più o meno una cosa di tutti i giorni per me. Ho una necessità di creare musica.

Come hai capito che volevi essere un musicista?

Essere un musicista non è mai stata una cosa pianificata. Si è trattato piuttosto di un qualcosa che ho amato fare, non importava se con successo o meno. Ma posso dire che comporre e registrare musica è diventato sempre più importante per me negli ultimi dieci anni o giù di lì.

Dopo molti anni in cui hai suonati in svariate band, come/perché hai sentito l'urgenza di esprimerti come un musicista pop?
Questa è un'ottima domanda. A dire il vero non lo so con certezza, ma in qualche modo le mie idee si sono rivelate "pop". Ascolto un sacco di musica pop, ma ascolto anche molti altri generi di musica. Ho un background musicale che si basa più sul rock, almeno guardando indietro ai miei vecchi gruppi e progetti. Durante le scuole medie e superiori ero preso dal rock e dal pop di matrice indie più duri e addirittura dal death-metal. Ma allo stesso tempo mi piacevano le colonne sonore di Vangelis e il pop più leggero, come gli Eggstone.
Una cosa che mi colpisce quando ci ripenso è che la melodia è sempre stata una delle cose principali da quando faccio musica, indipendentemente da quale potesse essere il genere musicale. Perciò, per rispondere alla vostra domanda, essere un musicista pop non è mai stato il mio obiettivo, ma mi piace molto esserlo. Direi che la maggior parte della musica che ho ascoltato, anche da bambino, ispira il suono di Monorail.

Sappiamo molto poco su di te e sul tuo progetto Monorail, e il web non aiuta molto... Si tratta di una scelta consapevole? Preferisci avere a che fare con i tuoi fan solo attraverso la tua musica?
Trovo molto difficile promuovere la mia musica. Semplicemente questo. Avere un progetto solista non rende le cose più semplice, poiché non ho nessun altro membro della band da consultare. Naturalmente vorrei che più gente possibile la ascoltasse e potesse accedervi. È che sono un promotore incapace, ah ah. Non sono neanche in grado di descrivere la mia musica ad altra gente, il che probabilmente è una necessità per poterla promuovere. Ma ho un piccolo e fedele gruppo di seguaci che sembra apprezzare quel che faccio. E sembra che le cose inizino a muoversi in Italia.

Mattias OskarssonDici che tutti i brani presenti nel tuo album di debutto "Bedroom Recordings" sono stati scritti e registrati tra il 2004 e il 2006. Perché hai deciso di condividere quelle canzoni on-line dopo tanti anni? Dov'è stato Monorail tra il 2006 e il 2011, anno in cui è uscito il disco?
Ho registrato molte delle mie migliori canzoni tra il 2004 e il 2006. Mi ci sono voluti un paio d'anni per compilare una manciata di canzoni che si combinassero bene insieme. Ho pubblicato svariati demo e sono stato inserito in svariate compilation in quegli anni, perciò in un certo senso le canzoni sono state ri-pubblicate in "Bedroom Recordings" l'anno scorso. Il progetto Monorail non ha mai davvero dormito. Ho registrato musica per il teatro e pezzi più strumentali durante questi anni, ma non pensavo ci fosse abbastanza di quel materiale da poter "pubblicare". In questi anni ho anche iniziato a suonare il theremin e l'organo in altri gruppi, come ad esempio i Pyramido.

Le atmosfere nel tuo album sono molto diverse da brano a brano: alcuni brani sono canzoni pop molti minimali, alcune hanno arrangiamenti orchestrali, e altre sono tracce strumentali. Con quale di questi approcci ti senti più a tuo agio? E quale sarà la tua direzione in futuro?
Mi sento a mio agio a lavorare con tutti questi approcci e semplicemente non posso escludere l'uno o l'altro. Questa può essere allo stesso tempo la forza e la debolezza di Monorail. Mi rifiuto di scegliere, eh eh. Non vedo alcuna ragione per separare le due cose. Non sarei io. Al momento sto lavorando con arrangiamenti più orchestrali, cosa che amo. Ma non posso mai decidere a priori quale tipo di canzone creerò.
Per ciò che riguarda le direzioni future... chi lo sa? Il mix di stili probabilmente continuerà. Sarà il tempo a dirlo.

Tutto l'album è attraversato da deliziose vibrazioni psichedeliche. Come ti relazioni alla musica psichedelica? Come lavori con la sperimentazioni nelle tue canzoni?
In tutta onestà, non ho molta familiarità con la psichedelia, a dire il vero. Mi fa piacere però che la sentiate nella mia musica. Principalmente sperimento mentre registro le canzoni. Lo vedo come un processo di scoperta del giusto mood o delle giuste vibrazioni per le canzoni.

Qual è il suono più strano che hai mai utilizzato?

Il suono più strano? Hmmm, fatemi pensare. Ho utilizzato strumentazioni strane in molte delle mie canzoni, anche se la gente può non percepirlo. Ad esempio, in "Oh, Duchess" volevo inserire delle conga ma non ne avevo nessuna a disposizione. Perciò, ho finito con il tamburellarmi la guancia, creando dei suoni percussivi piacevoli. Nell'intro di "Amalgam" suono sui miei denti. Questi possono non essere dei suoni strani, ma sono stati prodotti in un maniera decisamente non convenzionale e sono venuti fuori piuttosto bene.

Come il titolo stesso dell'album suggerisce, hai registrato tutte le canzoni di "Bedroom Recordings" nella tua camera da letto. In che modo ciò ha influito sulle atmosfere delle canzoni?
La ragione principale per cui ho registrato tutte queste canzoni in due differenti camere da letto è che quello era l'unico spazio aperto in cui avrei potuto tenere il mio equipaggiamento per la registrazione e i miei strumenti. Ma devo dire che registrare nei miei appartamenti ha davvero aromatizzato il suono. Non avere il permesso di suonare a volume troppo alto è stata una sfida che ha portato a determinate scelte di strumentazione, specialmente per ciò che riguarda batteria e percussioni. Perciò, invece di utilizzare un tradizionale kit di batteria ho finito con l'utilizzare tamburello,  cimbali, maracas e finanche dei mobili, qualche volta.

A tuo parere, quanta influenza esercita la location sul risultato finale di una registrazione?

Secondo me la location per la registrazione può davvero influenzare il suono e anche la scrittura delle canzoni. Oggi ho un piccolo studio in un seminterrato ed è una tale libertà. Ancora adesso non posso suonare troppo forte, ma per lo meno non disturbo i vicini quanto prima.

"Bedroom Recordings" è stato pubblicato solo come album digitale. Perché hai fatto questa scelta? Hai in programma di pubblicare delle copie fisiche di questo album in un prossimo futuro?
Mi piacerebbe molto pubblicare "Bedroom Recordings" su vinile e cd! È una questione di fondi e distribuzione, davvero. La pubblicazione digitale è stata una scelta semplice perché è così facile realizzarla oggigiorno. Ma sento che le canzoni meritano di essere pubblicate in un formato fisico. Ho speso molti giorni, notti, sangue, sudore e lacrime per crearle, e la gente sembra non stancarsi di loro.

Ci puoi dire qualcosa della bella copertina del tuo album?
Ho trovato questa deliziosa vecchia cartolina su Internet. È uno dei tanti bei vecchi disegni di treni monorotaia (che si trovano). Purtroppo non so nulla su questa specifica cartolina, eccetto che è molto carina.

Quali sono le tue influenze musicali? Che genere di musica ami di più? Ti piacciono i Divine Comedy di Neil Hannon? (Alcune delle tue canzoni ci fanno pensare a lui.)
Cambiano di giorno in giorno, in effetti. E, comunque, ho una storia divertente sui Divine Comedy. Fino al 2004 circa non li conoscevo. Poi una delle mie canzoni è finita nella lista delle preferite di un giornalista musicale, il quale mi ha paragonato a Neil Hannon. Poiché non lo conoscevo l'ho cercato e da allora l'ho ascoltato molto. Mi piacciono davvero i Divine Comedy, in particolare gli ultimi tre album. Apprezzo il suo amore per le colonne sonore francesi e per Scott Walker. Tutto sommato devo dire che è un artista eccellente. Mi fa molto piacere quando le persone paragonano la mia musica a quella di artisti che non ho mai ascoltato. In effetti ho scoperto molte band in questo modo.
Le mie influenze musicali sono molte. Una dozzina di anni fa ero davvero preso dai progetti musicali di Mike Patton, come Fantomas e Mr. Bungle, e questo mi ha portato a Ennio Morricone, Bruno Nicolai, Nino Rota, Riz Ortolani e anche Adriano Celentano... Mi ispirano gli arrangiamenti, i sentimenti e gli umori. E anche il metal estremo, a volte.
Parlando di musica pop mi piace la new wave degli anni 80. Alcuni degli artisti pop che ho ascoltato molto sono, per esempio, Jeremy Enigk, Divine Comedy, il primo  Elvis Costello, i Beach Boys, Ron Sexsmith, Serge Gainsbourg, Cocteau Twins, i primi Electric Light Orchestra e tanti altri ancora.  

Come costruisci le tue canzoni? Inizi dai testi o dalla musica? E cominci a comporre su un particolare strumento?
Di solito inizio con la musica sulla chitarra o sul piano (o l'organo), o, qualche volta, una melodia nella mia testa. Qualche volta, però, le canzoni sono create durante la registrazione, come arrivasse un'improvvisa ispirazione. I testi arrivano alla fine. È assolutamente la parte più difficile del procedimento, ma ciò nonostante non è poco importante.

Mattias Oskarsson con i PyramidoSuoni anche in una band svedese di doom metal, i Pyramido. Ci dici qualcosa di questa esperienza?
I Pyramido sono la mia seconda famiglia. La nostra collaborazione è iniziata circa tre anni fa quando mi sono unito a loro per il loro primo tour europeo. Alla fine ho suonato il theremin per accompagnare la loro musica. Al secondo tour europeo abbiamo cominciato ad amalgamare il nostro suono. Da allora ho girato in tour con loro parecchio in Europa e in Svezia e suono su molti dei loro album. Ora suono anche l'organo e produco rumori cinematografici nelle loro canzoni. Ho in programma di incidere un pezzo strumentale per il loro prossimo album. Sta venendo bene!

I Piramydo e Monorail esplorano territori musicali molto differenti e sembra che siano mondi molto distanti. Come ti fa sentire questo? In qualche modo ciò influenza il tuo approccio alla musica?

Non sento molti confini musicali, ma, dal punto di vista del suono, Monorail e Pyramido appartengono certamente a due mondi musicali differenti. Mi piace davvero aggiungere atmosfera e melodia alle loro canzoni. Alla fine non è molto differente dai suoni che creo per le registrazioni di Monorail. È solo che li inserisco in un altro contesto musicale. Lavorare con i Pyramido e con una musica più pesante può influenzare un po' il mio approccio alla musica, ma non in maniera considerevole. E amo tutti e due questi mondi.

Qual è il tuo rapporto con la musica come ascoltatore? Come ti avvicini ad un "momento musicale"? Hai qualche preferenza (come un posto preciso in cui essere, un particolare apparecchio da usare, auricolari, il silenzio intorno...) quando vuoi ascoltare qualcosa con attenzione? Ili tuo umore influenza questi momenti?

Sono un grande ascoltatore di musica. Più che un musicista, devo ammettere. Di solito ascolto musica nel mio salotto o nel mio studio. È qui che mi arrivano le emozioni. E devo essere solo perché arrivino. Potrebbero esserci un bel po' di pianti e di pelle d'oca. Qualche volta ascolto anche musica come sottofondo, e anche questo mi piace. Il mio umore influenza grandemente questi momenti. Posso stare sdraiato sul divano e piangere ascoltando "The Juliet Letters" di Elvis Costello con il Brodsky Quartet e, più tardi, saltare in giro ascoltando un vecchio album dei Napalm Death. Quindi, in conclusione, sono molto influenzato dalla musica.

Stai per suonare in giro per l'Europa (ed in Italia). Ciò vuol dire che il tuo progetto Monorail è vivo e vegeto?

Sì, Monorail è molto vivo e vegeto! Soprattutto perché adesso ho uno studio dove incidere. Lo amo! Essere invitato a suonare a Roma è stata una tale sorpresa! Non vedo davvero l'ora di suonare per voi.

Qual è il tuo approccio ai concerti dal vivo? Come ti relazioni al pubblico?
Devo ammettere di non aver mai pensato a Monorail come ad un progetto live. Ma, visto che ho avuto richieste per suonare dal vivo piuttosto spesso in questi anni, sento che questa sia una buona opportunità per raggiungere nuovi ascoltatori. Adesso mi piace suonare dal vivo molto di più di qualche anno fa. E mi piace molto incontrare nuove persone dopo il concerto.

Qual è il tuo rapporto con Internet? Credi che questo medium possa danneggiare i musicisti e le etichette indipendenti o che possa essere loro d'aiuto?

Per quanto mi riguarda è stata solo una cosa positiva. Molte persone hanno scoperto la mia musica attraverso la rete. I provo a supportare i musicisti che mi piacciono comprando i loro album e, finché lo faccio, sento di avere un rapporto abbastanza bilanciato con la musica in rete. Però è vero: Internet potrebbe essere dannoso se le persone smettessero di supportare le band che amano. Quel che dico è: comprate la loro musica, comprate le loro magliette e andate ai loro concerti e staremo tutti bene.

Come Monorail hai fatto uscire solo un album e un po' di altri brani. Stai registrando qualcosa di nuovo con questo alias? Quali sono i tuoi piani per il futuro?
In realtà ci sono due album: C'è "Bedroom Recordings" e c'è un Ep sul quale ho fatto le cover di tre brani degli anni 80 chiamato "Friends Who Never Showed". Sto registrando alcuni nuovi brani nel mio piccolo studio al momento. Quindi i miei piani sono di completare queste canzoni e registrare un album quest'anno. E ho in mente di suonare un po' di concerti in Svezia. Monorail è il mio continuo "side-project" nella vita.

Finiamo l'intervista con una "metafora". Una delle tue canzoni dice che una volta eri una capra di montagna. Che cosa sei adesso? E cosa diventerai?
Un piccolo uccello con un grande becco, probabilmente.

(01/05/2012)

Discografia

Friends Who Never Showed (self-released, 2011)
Bedroom Recordings (Record Union, 2011)
Pietra miliare
Consigliato da OR

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Once I Was A Mountain Goat (da Bedroom Recordings, 2011)
Oh, Duchess (da Bedroom Recordings, 2011)
Something From The Bone (da Bedroom Recordings, 2011)