Midge Ure, voce e
frontman della seconda fase degli
Ultravox, torna in Italia per due serate. Dopo aver festeggiato i suoi settant’anni con un concerto-evento alla Royal Albert Hall, il cantante scozzese si prepara a tornare nel nostro paese per due appuntamenti live: tra synth-pop e impegno sociale: il 29 agosto a Rimini, nella suggestiva Corte degli Agostiniani per il festival Percuotere la Mente (biglietti in vendita su Vivaticket dalle ore 10 di sabato 17 maggio), e sabato 30 agosto al Music in Village di Pordenone, in una serata a ingresso gratuito.
Sul nostro sito potete leggere
una intervista che ci ha concesso qualche anno fa.
Il carismatico artista scozzese, icona della stagione del synth-pop e della
new wave degli
anni 80, proporrà un repertorio misto tra successi degli Ultravox e suoi brani solisti.
Avanguardisti e melodici, proiettati nel futuro, ma prigionieri di uno
spleen romanticamente nostalgico, gli Ultravox hanno incarnato una delle esperienze cardinali dell'intera
new wave. Il loro
sound futurista e decadente, figlio dell'elettronica pionieristica di
Brian Eno e
Kraftwerk, ha assorbito il profumo del
glam-rock (
David Bowie,
Roxy Music) e l'inquietudine del punk, aprendo la strada alla stagione del synth-pop e ai movimenti "new romantic", dei quali è peraltro rimasto sempre l'ineguagliato vertice. Al termine di una gloriosa - e sempre sciaguratamente sottovalutata - carriera ventennale, gli Ultravox potranno vantarsi di aver traghettato l'elettronica nella new wave, di aver riportato in auge un sinfonismo melodico art-rock, degno di istituzioni
progressive come
Genesis e
King Crimson, e di aver dato voce all'angoscia esistenziale di una generazione che non si è mai riconosciuta nei vacui idoli degli anni Ottanta.
Con una lunga carriera divisa tra musica e impegno civile, elettronica e melodie senza tempo, Ure ha lasciato il segno nella storia del rock britannico. Oltre a essere stato il
frontman degli Ultravox nei gloriosi anni del new romantic, ha avviato, dopo la fine dell'esperienza della band, una carriera solista in cui ha affermato il suo stile, in bilico tra folk d'ascendenza celtica, pop e songwriting.
Dagli esordi nei Slik, passando per The Rich Kids,
Thin Lizzy e
Visage, fino al successo planetario con gli Ultravox, Midge Ure ha dato vita a brani memorabili come "Vienna", "Dancing With Tears In My Eyes", "The Voice" e "Hymn", veri
evergreen del decennio Ottanta.
Parallelamente alla carriera musicale, Ure è stato tra i protagonisti dell’attivismo musicale internazionale. Ha co-scritto e prodotto "
Do They Know It’s Christmas?", inno del progetto Band Aid, e ha co-organizzato, assieme a Bob Geldof (Boomtown Rats) il leggendario evento umanitario
Live Aid del 1985 per sostenere la lotta contro la fame in Etiopia.
Nello stesso anno, il suo singolo "If I Was" ha conquistato la vetta delle classifiche britanniche, segnando l’inizio di una solida carriera solista, avviata con l’album "The Gift" e proseguita con lavori come "Breathe", tornato in auge grazie a una celebre campagna della Swatch.
Negli anni Duemila, Ure ha continuato a pubblicare dischi, come "Fragile" (2014) e a proporre tour di successo, tra cui quello orchestrale che ha riletto in chiave sinfonica il suo repertorio e il recente Voice and Visions Tour, incentrato sugli album degli Ultravo "Quartet" e "Rage in Eden".
Midge Ure ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui un Ivor Novello Award, un Grammy, diversi dischi d’oro e di platino, e l’OBE (Officer of the Order of the British Empire) per i suoi meriti artistici e umanitari.