Throbbing Gristle

Second Annual Report

1977 (Industrial records)
industrial

"Per me si va nella città dolente, per me si va nell'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente"
(Dante Alighieri; canto III dell'Inferno)

In origine era il Coum Transmission, collettivo artistico inglese attivo dall'inizio degli anni Settanta, a terrorizzare i luoghi d'arte britannici in virtù di shockanti performance bodyartistiche incentrate su atti sessuali, oscenità e autolesionismo. Gli happening del Coum Transmission si ricollegavano a quelli neo-dadaisti del gruppo Fluxus, ma soprattuttoalle più atroci esibizioni degli azionisti viennesi, un gruppo di performer austriaci che mettevano al centro della loro arte l'agire violento sul proprio corpo, conil fine di giungere a una palingenesi dello spirito attraverso triviali pratiche sadomasochistiche. Fu proprio il Coum Transmission a importare in Inghilterra siffatte pratiche estetiche con l'intento non solo, e non tanto, di scandalizzare,ma soprattutto di destabilizzare la coscienza degli spettatori che potevano così disinibire i propri istinti repressi. Si trattava del cosiddetto processo di "decondizionamento" che Genesis P. Orridge ha portato avanti prima coi Throbbing Gristle e successivamente con gli Psychic Tv.

Orridge e la sua sodale, Cosey Fan Tutti, venivano dunque dal mondo dell'arte, che non era tanto quello ufficiale e istituzionale, ma quello dei circuiti underground ed esoterici. Dal 1975 i due trasformarono il Coum Transimission in un collettivo non molto diverso ma altrettanto radicale: i Throbbing Gristle. Insieme al fotografo Peter Sleazy e a Chris Carter (abile sperimentatore tecnologico che, come riporta Simon Reynolds in "Post-Punk", aveva inventato delle tastiere capaci di riprodurre suoni preregistrati, chiamate poi "gristlizzatori"), la coppia di performer "psicopatici" diede vita a un nuovo progetto che si poneva come diretta continuazione di quello precedente.

L'unica differenza tra il Coum e i Gristle, in pratica, sta in un allargamento evidente del raggio d'azione: l'operazione di decondizionamento propugnata dal gruppo doveva diffondersi ora attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Le isolate azioni bodyartistiche del periodo Coum Transmission, per quanto chiassose, non erano più sufficienti: la missione dei Throbbing Gristle esigeva ora una diffusione multimediale, capillare e massiccia, che contemplasse sia il supporto video che quello sonoro. Nacquero così nuovi spettacoli multimediali, dalla struttura più complessa, che venivano accompagnati da quella che può essere considerata la colonna sonora definitiva per le masse di fine secolo: la musica industrial, il medium che avrebbe permesso a Orridge di attuare la de-manipolazione della mente di tutte le persone che avrebbero avuto l'ardire di ascoltare una musica così degenere. Missione non portata a termine, giacché risultava difficile adescare grandi masse con una musica che non compiace chi l'ascolta e che anzi genera spesso repulsione. Per di più Orridge si è ben guardato dallo sporcarsi le mani coi meccanismi del music-business, passaggio fondamentale questo per chi, come i Throbbing Gristle, mirava a raggiungere grandi bacini d'utenza.

"Second Annual Report" dunque voleva arrivare alle masse con una proposta musicale che popolare non lo era per nulla, e bisogna davvero star male col cervello (e chi scrive lo è, ovvio!) per godere di una musica così nefasta e negletta. A voler esser sinceri, non si tratta nemmeno di musica convenzionalmente intesa: è più un miscuglio di suoni concreti e sintetizzati, un intruglio ellettronico-rumorista. E non ha niente a che spartire con altre musiche malsane che precedentemente avevano infestato l'universo rock: prima di "Second Annual Reeport" la composizione rock poteva seguire le normali regole della costruzione sonora o, di contro, della decostruzione (che in quanto tale rappresenta comunque un sistema di composizione, basato quindi su una struttura, solo organizzata in maniera non convenzionale); i Throbbing Gristle propongono invece una musica che va oltre la destrutturazione. Il loro suono è quello del rock una volta disossato, privato della sua struttura portante: non c'è più un vero e proprio ritmo, non ci sono armonie e nemmeno dissonanze, non c'è canto; resta solo un vortice indistinto di materia sonora astratta.

Si tratta di musica dalla fabbrica della morte ("Music from Death Factory", recita una scritta all'interno del booklet), musica ispirata all'ambiente sonoro delle metropoli occidentali, i cui biechi meccanismi di sopravvivenza portano l'uomo ad alienazione, atarassia, sconforto, depressione. Per rappresentare uno scenario così apocalittico, i Throbbing Gristle ripresero gli esperimenti rumoristi della musica futurista di Luigi Russolo, sovvertendone l'impostazione progressista e positivista e adattando l'estetica degli "intonarumori" alle esigenze poetiche dei tragici anni Settanta. "Second Annual Report", lo dice il titolo stesso, è un disco-documentario che parla con le parole delle metropoli, le città dolenti della modernità: suoni agghiaccianti, rumori terrificanti, crepitii luttuosi. Tutto è meccanico, elettrico, privo di vita. È stato lo stesso Orridge a chiarire, in una storica dichiarazione, come nacque la loro musica: "Dopo aver finito di registrare il nostro primo disco, uscimmo fuori e improvvisamente sentimmo transitare dei treni e c'erano lavori in corso sotto le arcate ferroviarie coi torni e le seghe elettriche in azione, sicché ci balenò in mente questo pensiero: 'in realtà non abbiamo creato proprio niente, lo abbiamo solo assorbito subconsciamente e poi ri-creato".

Cos'altro c'è da aggiungere? Nulla, se non la raccomandazione di maneggiare con "delicatezza" questo capolavoro di musica malata. A questo punto della recensione, voi vi aspettereste giustamente la tradizionale descrizione dei brani, ma siate comprensivi, mettetevi nei miei panni: cosa dovrei dire delle svariate versioni di "Slug Bait" e "Maggot Death", putridi ammassi sonori ora psichedelici, ora rumorosamente corrosivi? E come descrivere "After Case To Exist", la colonna sonora del "Coum Transmission Film", che sembra lobotomizzare la musica cosmica di Syd Barrett e Manuel Göttsching? Bisogna affidarsi alle bonus track dell'edizione in cd per ascoltare qualcosa di lontanamente paragonabile a una canzone. Se si pensa però che la prima di queste due tracce cita nel titolo lo Zyklon B, il pesticida usato dai nazisti nelle camere a gas dove venivano sterminati gli ebrei, diventa subito evidente che anche qui non c'è possibilità di redenzione musicale.

Mai come nel caso di questo disco, non ha senso analizzare i brani uno per uno; resta solo di augurarvi un mefistofelico "buon ascolto", laddove abbiate il coraggio di addentrarvi in questa sonora selva oscura. Ma ricordate, come ammoniva il sommo poeta all'entrata dell'inferno (perché, mettetevelo ben in mente, d'inferno si tratta), di lasciare ogni speranza.

07/03/2010

Tracklist

  1. Industrial Introduction
  2. Slug Bait - ICA
  3. Slug Bait - Live at Southampton
  4. Slug Bait - Live at Brighton
  5. Maggot Death - Live at Rat Club
  6. Maggot Death - Studio
  7. Maggot Death - Southampton
  8. Maggot Death - Brighon
  9. After Case To Exist - The Original Soundtrack of the Coum Transmission Film
  10. Zyclon B Zombie *
  11. United *

* Bonus Tracks

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