Negli anni ci si potrebbe abituare al suono di un gruppo, di un cantante, ad un determinato standard; negli anni, tutto ciò non accade con i Flaming Lips che, continuano a variare i loro generi, mischiandoli a più non posso e deviando, spiazzando l'ascoltatore tipo, colui che non si pone tante domande.
Il gruppo americano stavolta si imbatte in una sorta di lungo viaggio nelle storie di Yoshimi, la vocalist del gran gruppo giapponese Boredoms, contro un fantomatico e gigantesco robot di colore rosa immortalato nella copertina.
La psichedelia, presente in zolfate abbondanti nei loro lavori, in quest'album va a condensarsi con loop e groove minimalisticamente elettronici.
Resta, come caposaldo, lo spiazzamento continuo del disco.
L'album, infatti, si apre con "Fight Test", cantata smaccatamente con la stessa cadenza di "Father And Son" di Cat Stevens.
Così la ascolti meglio per notare se ti stai sbagliando, ma non è così.
Intanto, nel solo spazio di tre minuti si è già conquistati dai suoni e dalla voce di Wayn Coyne e man mano che le canzoni scorrono non si può non restarne affascinati; dalla stupenda title track, divisa in due parti, alla lisergica "In The Morning Of The Magicians" dove chitarre acustiche e violini vanno a braccetto con loop lenti e stratosferici.
Il viaggio continua senza mai cadere di tono, restando a livelli siderali con "Do You Realize" e concludendo un canzone il cui titolo è tutto un programma, "Approaching Pavonis Mons By Balloon".
Dal 1983 questo gruppo sforna, senza arzigogolii vari, album sempre più belli e creativi. Coyne si dichiara una persona normale, semplice, niente affatto lunatica, come invece è descritto dalle persone a lui vicino e resta stupito del seguito di culto che ha il suo gruppo. “Non è un vero e proprio concept album - ha dichiarato - ma i fili conduttori di "Yoshimi" e del robot tornano a più riprese in parecchie canzoni".
In questo periodo i Flaming Lips sono impegnati in un tour nel nord America insieme a Beck, dove sul palco accade davvero di tutto, a livello musicale. A metà dicembre arriveranno in Europa con il loro tour ma senza il signor Hansen. Al momento non sono previste date in Italia.
Per chi volesse andare a farsi rapire dalle loro note, saranno prima in Spagna e poi da gennaio in Inghilterra, dove tutto il sistema musicale del luogo potrà davvero ascoltare veri e propri marziani, con il rancore nascosto di non poterli magnificare a dovere... non essendo, i Flaming Lips, inglesi.
Al loro decimo album, dunque, si dimostrano in gran forma ed ora è atteso il film a cui lavora da anni Coyne, che dovrebbe uscire in Usa a Natale.. "Xmas On Mars" è il titolo. "Un incrocio tra 2001 Odissea Nello Spazio e Il Mago di Oz", ha anticipato il cantante.
27/10/2006