Mice Parade

Bem-Vinda Vontade

2005 (FatCat)
post-rock
6.5

Mice Parade (ossia Adam Pierce: la sigla a cui sono attribuiti i suoi lavori è un anagramma del suo nome) si sarà accorto dell'elevato stato di forma che ha attraversato la sua vena compositiva con l'uscita di "Obrigado Saudade" lo scorso anno. Da qui, probabilmente, la decisione di non prendersi una meritata pausa, ma continuare a scrivere.
Il risultato è che oggi, un anno dopo, lo ritroviamo in uscita con questo nuovo "Bem-Vinda Vontade".
Cos'è cambiato in questo anno? Due le cose che saltano subito all'orecchio: la prima è che il suono di Pierce è sempre meno quello di un gruppo (post-rock) e sempre più quello di un cantautore (post-rock), la seconda è l'abbandono dell'atmosfera lacerata e lacerante del precedente disco in favore di toni più dolci e pacati.
Mice Parade resta in Brasile, ma non suona più la "saudade", suona di corse e passeggiate sulla spiaggia, inseguendo un aquilone (o quantomeno, dei ricordi di).

Strutturalmente, però, la protagonista resta sempre e comunque in ogni pezzo lei, il marchio di fabbrica, la chitarra di Pierce.
E' lei infatti ad aprire e chiudere il disco, con le dolci evoluzioni delle scarne "Warm Hand in Farmland" e "Ende".
Ed è sempre lei a menare le danze nel singolo, "Nights Wave", duetto con Kristin Anna Valtysdottir dei Mùm (esperimento già provato e riuscito in passato), deliziosa ballata post, notturna ed eterea, che può fregiarsi di altri due elementi abituali: un arrangiamento fine e mai sopra le righe e un'apertura melodica degna di grandi autori.
E' il modus operandi più convenzionale e atteso, e lo si ritrova in "The Days Before Fiction", altra lunga ballata con ampi passaggi strumentali: stavolta, però, l'alchimia non riesce, e il brano finisce tra quelli meno riusciti del lotto.
Elementi di novità invece li apportano "Passing & Galloping", il brano più rock, una schitarrata shoegaze con batteria libera di colpire; e "Steady as She Goes" semi-strumentale retto da una chitarra "thrilling".
A congiungere le due anime di strumentista e di autore, e le reti post che le imbrigliano, è "Waterslide" che raccoglie, con continui cambi di atmosfera e suono, tutti gli elementi di lavoro di Pierce (arrangiamenti fini per piano e synth, melodia toccante e immediata, fraseggi di chitarra, derive post).

Questo per quanto riguarda il "mero" contenuto formale (e di anima) di "Bem-Vinda Vontade".
Se vogliamo avere riguardo a un discorso qualitativo, invece, i giudizi positivi sulla vena dell'ex-Dylan Group si confermano solo a metà.
Il limite del nuovo lavoro è ravvisabile nella mancata capacità di affondare il colpo.
Il tutto è gradevole, ma spesso, all'interno dello stesso brano, Pierce sembra perdere il bandolo, alternando momenti di emozione ad altri di dispersione. Con questo non si intende dire che fare un disco dai toni più delicati e smorzati sia oggettivamente e/o in linea di principio migliore che farne uno più conflittuale.
La stessa delicatezza può scavare, in teoria, tanto quanto la "saudade": solo che in pratica in questo disco ciò non avviene, o non avviene oltre un certo punto.
Si finisce così per ritrovarsi dinanzi ad un lavoro godibile ma imploso.

29/12/2009

Tracklist

  1. Warm Hands in Farmland
  2. Night Waves
  3. Passing & Galloping
  4. The Days Before Fiction
  5. Steady as She Goes
  6. Waterslide
  7. The Boat Room
  8. Ground as Cold as Common
  9. Ende

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