Greg Dulli è uno di talento, ma soprattutto è uno che si dà da fare, rimane poco con le mani in mano, quando non collabora a dischi di artisti vari si diletta principalmente in due progetti: i Gutter Twins, in eterna preparazione di un album ufficiale, e i Twilight Singers, che ormai hanno all’attivo quattro album; in entrambi i progetti viene coinvolto il suo amico Mark Lanegan e, a distanza di poco tempo dall’uscita dell’ultimo disco dei Twilight Singers, “Powder Burns”, lo richiama, insieme al solito nutrito gruppo di musicisti, per l’uscita di questo Ep di cinque pezzi intitolato “A Stitch In Time”.
L’ex Screaming Trees segna i due episodi migliori del disco; il primo è il pezzo di apertura “Live With Me”, cover dei Massive Attack, in classico stile Lanegan, ballata blues-rock morbida, accesa da un ritornello trascinante in cui Dulli si unisce a Mark nei cori, la seconda traccia lavorata da Lanegan è “Flashback”, altra cover (stavolta dei neozelandesi Fat Freddie’s Drop), un rock da deserto e spazi aperti, gran dispiego di chitarre e voci, ben quattro.
Tra i due pezzi trova spazio “Sublime”, scritta e cantata dall’ex-leader degli Afghan Whigs con il cantautore Joseph Arthur, un lento dai leggeri toni gospel con voci sussurrate, una base di batteria campionata e il dobro e il fender rhodes dei due protagonisti principali che disegnano piacevoli e delicati ricami.
Completano il disco “They Ride”, la più vicina al suono Afghan Whigs e Twilight Singers, un rock potente intriso della sensualità del soul, e “The Lure Would Prove Too Much”, lento piuttosto convenzionale che sancisce la chiusura dell’Ep.
Tirando le conclusioni si può dire che questo è un disco piacevole, forse più riuscito dell’album precedente della band in quanto le poche canzoni (con la sola eccezione forse della traccia finale) sono tutte più che godibili, e sicuramente sarà molto apprezzato dai fan sia del lavoro di Dulli che di quello di Lanegan.
Un piacevole stuzzichino da consumare nell’infinita attesa del lavoro dei Gutter Twins.
10/03/2007