Se l'è vista brutta Marc Almond. Un incidente stradale, tre anni or sono, quasi si portò via una delle più belle voci di sempre del pop britannico. Ma lui qualche mese dopo era già in giro per club coi suoi dj set, e poi di nuovo sul palco a tessere la tela delle sue svariate collaborazioni. Il risultato di questo periodo a dir poco travagliato è un album di cover (ad eccezione di "Redeem Me" che porta la sua firma), in cui il nostro passa in rassegna con piglio da crooner e arrangiamenti orchestrali retrò alcune delle sue innumerevoli infatuazioni: da Dusty Springfield di "I Close My Eyes And Count To Ten", a Charles Aznavour di "I Have Lived".
A timbrare l'operazione non fa difetto il gusto, né l'indiscusso talento vocale, e purtroppo nemmeno alcuni passaggi sopra le righe (la sinatriana "Strangers In The Night" ce la si poteva francamente risparmiare), né l'immancabile flirt con Antony Hegarty, che ha ormai fatto del duetto una sua ragione di vita. Disco senza particolare infamia, anzi incline ad ascolti disimpegnati, e con la lode dovuta a un gradito ritorno.
08/11/2007