Alessandra Celletti

The Golden Fly

2007 (Kha Records)
instrumental, avantgarde

Credo che raramente in oltre 25 anni di carriera come giornalista musicale mi sia imbattuto in un talento così grande ancora ai margini dell’interessamento delle major.
Alessandra Celletti è una pianista romana. Diplomata al conservatorio Santa Cecilia e successivamente allieva di Vera Gobbi Belcredi, con la quale ha approfondito lo studio della musica francese del primo 900.
Della sua carriera classica ci sarebbe molto da dire, per come ha “respirato” il sublime, arricchendo con la sua singolare sensibilità le poetiche, delicate note di Debussy; di come la sua curiosità le abbia fatto rivisitare le inconsuete note di Gurdjeff/De Hartmann, di come abbia saputo cogliere, sebbene così giovane, lo spirito dei sentieri erbosi di Leos Janacek, l’intimo, profondo senso. E poi Erik Satie. Quelle “Gymnopèdie” eseguite con devozione, con trasporto, in un memorabile disco di qualche anno fa (“Esoterik Satie”, Kha, 2000) che ha fatto spostare le cosiddette “edizioni di riferimento” in scaffali più bassi.
Si è persino spinta in una carezza al minimalismo, interpretando Philip Glass, reinventandolo in chiave contemporanea, dimostrando qui che l’apparente antitesi tra minimale e barocco, così centrale nella dialettica linguistica dell’arte visuale degli ultimi anni, può essere risolta brillantemente dal potere del simbolo, ricordandoci ancora una volta quanto i poeti siano più veloci e all’avanguardia di filosofi, linguisti e analisti filologi d’ogni dimensione e genere.

Ho conosciuto Alessandra, sia musicalmente che di persona, solo assai tardi. Mia colpa. Mi ero imbattuto in lei dal suo sito internet su Myspace nell’ozio di mezz’estate (insolitamente affollato, per un’artista così complessa) e, incuriosito da sue composizioni tratte da un cd appena pubblicato, in cui ella dissertava di angeli e ali, sono andato a sentirla dal vivo a Milano, a Villa Reale. Da quel momento ho avuto la fortuna di approfondire la sua poetica e di procurarmi tutti i suoi dischi.
Infatti, parallelamente, anzi, in intarsio arabesco, compenetrata alla sua carriera di interprete classica, Alessandra Celletti si rivela compositrice di straordinario talento e grazia. Lontana anni luce da sciocche e superficiali suggestioni new age, dal far di mezzo un fine, la poetica della Celletti par riprendere il discorso dove Satie, Debussy e Ravel furono interrotti.

Dopo le furiose, urgenti ricerche linguistiche della seconda metà del Novecento, uno spazio ritrovato per la musica. Ricca di simbolismo e di ricerca estatica ed estetica. Raccoglimento. Dovere alla bellezza.
Questo è il suo nuovo disco di composizioni per solo pianoforte. Suddiviso in tre suite, come preziosi dalle strane forme in differenti scrigni, “The Golden Fly” prende il nome dalla prima raccolta di brani, composta da 5 impressioni e una sesta, chiamata “Talking To Satie”, nella quale Alessandra rende esplicito omaggio al genio di Honfleur.

Lo stile è linguisticamente assai vicino a Satie anche per gli altri brani. Per affinità emozionali, in alcuni punti, oltre ai classici citati in precedenza, vi troviamo echi dei lavori solisti di Dustin O’Halloran, oppure delle ispirate sonate pastorali del Rick Wakeman di “County Airs”.

I successivi 7 brani sono racchiusi in “Metals”, forze elementali. I brani, o impressioni, seppure diversi tra loro, si susseguono creando una sorta di atmosfera incantata; ci sentiamo circondati dai riverberi naturali del pianoforte in un ipnotico continuum dove il tempo ne esce perdente, traboccante pathos e suggestione.

“The Silk Road”: impressioni e arabeschi sulla antica via della Seta concludono uno dei dischi più emozionanti, poetici, coinvolgenti di questo 2007 ormai alla fine.

Non so proprio come Alessandra Celletti riuscirà a migliorare un capolavoro come questo, andare oltre, come ha sempre fatto, guardando alla sua opera in retrospettiva. Ma sono certo che ancora una volta ci sorprenderà.

29/12/2007

Tracklist

1. The Golden Fly One
2. The Golden Fly Two
3.
The Golden Fly Three
4.
The Golden Fly Four
5.
The Golden Fly Five
6.
Talking to Satie

Metals

7. LA 57
8. SI 14
9. PB 82
10. FE 26
11. AU 79
12.
HG 80
13.
CU 29

The Silk Road

14. Chang'an
15. Turfan
16. Kashgar

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