Fucked Up

Year Of The Pig

2007 (What's Your Rupture?)
hardcore, progressive

“Hidden World”, uscito lo scorso anno, consacrò i canadesi (di Toronto) Fucked Up tra le migliori hardcore band in circolazione. Brani lunghi fino a nove (!) minuti, grande impatto emotivo, tensione epica. Un oltrepassamento consapevole delle barriere del genere che, più che rintracciare soluzioni “post-“, rimarcava, piuttosto, certi caratteri strutturali di un genere destinato, con questo “Year Of The Pig” (Ep comprendente due brani, per ventitré minuti complessivi di musica!), a veleggiare in direzione progressive-psichedelica.

La prova immediata è offerta dalla title track (18 minuti e 38 secondi, ovvero uno dei brani capolavoro di questo 2007), introdotta a mo’ di ballata slow-core (arpeggiare di chitarra e organo atmosferico), prima di mutare in una cantilena saltellante e “ambigua”: la voce delicata di Mustard Gas (Sandy Miranda, anche al basso) e il contraltare rauco e bastardo di Pink Eyes (Damian Abraham). E’ un piccolo prodigio pop-core, da accompagnare col dondolare stupito del capo. Man mano che la tensione sale, poi, spuntano finanche percussioni e ampie volute d’organo, insieme sommerse dietro il clamore elettrico.

Dopo primo climax, dopo la prima vorticosa arrampicata verso la cima del delirio, ecco una lenta discesa verso un beat krauto, Neu!-estatico, come una corsa folle (sapete di cosa parlo!) lungo la tangenziale del cuore, verso il nucleo pulsante del cervello: chitarre in fiamme, voce maestosamente scostumata (Dio vi fulmini se non avete mai sentito parlare di John Brannon dei Negative Approach/Laughing Hyenas!), possenti volute di feedback vaporizzati che aggrediscono il soffitto come lanugini di stelle incendiate… Ciliegina sulla torta, un gran finale hard-psichedelico con lustrini…

Meno intensa (più ordinaria…), ma tutt’altro che secondaria, “The Black Hats” aggiunge, invece, un altro esaltante tassello di furia al mosaico emozionale tracciato da “Hidden World”. E sembra una metafora. Come a dire che è questa la forza dirompente del rock: giustificare con la barbarie del suono il brivido che spezza in due la schiena.

Viene voglia di fuggire. Forse è l’unico sogno che ci resta.

01/12/2007

Tracklist

1. Year Of The Pig
2. The Black Hats

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