Heliocentrics

Out There

2007 (Now Again/ Stones Throw/ Goodfellas)
jazz

Troppa grazia in un colpo solo? In un’epoca nella quale si costruiscono dischi interi basati su un paio di idee stiracchiate, si staglia finalmente all’orizzonte un’opera che trabocca di spunti imprendibili e scintillanti illuminazioni.
Dentro “Out There” ci sono funky nerissimo, jazz, folle psichedelia, cosmic rock, kraut, avanguardia, schizzi di no-wave, hip-hop, trip-hop, blaxploitation, Motown Style, disco, afrobeat, etno, un lavoro davvero inclassificabile.

Il collante è un jazz ultra modernista, multietnico e ribaltatore di qualsiasi canone classico e purista, sviluppato come se si fossero casualmente incontrati in sala di registrazione il genio di Frank Zappa, il Miles Davis più sperimentatore, i Massive Attack, Sun Ra, i Weather Report più cosmici e imprendibili, George Clinton e un gruppo di strumentisti maghrebini cotti sotto il sole del Sahara.

Il basso pulsa da morire, la batteria del leader Malcolm Catto (già dietro i tamburi con DJ Shadow) frulla che è un piacere (ed è rigorosamente acustica), il sax e gli altri fiati sono di un vigore fuori dall’ordinario, le chitarre che qua e là si scorgono speziano ulteriormente un suono arricchito sovente anche da aromi nordafricani, mediorientali e indiani.
Il viaggio parte come un volo di linea (il “Flight 583” annunciato dall’assistente di volo), ma si trasmuta lentamente in un trip cosmico, dove la voglia di fare ritorno sulla Terra non si fa minimamente sentire.

Nonostante le tante contaminazioni, “Out There” scorre in maniera omogenea, intrappolando l’ascoltatore in un nirvana estatico. Ben 24 tracce, alcune delle quali brevi intermezzi, basate sul ritmo, rafforzate da un approccio marcatamente seventies, risultato di una jam session colorata di sfumature da big band (“Sirius B”), di cromatismi siderali, di etnicismi autentici (“Before I Die”, “A World Of Masks”), di divagazioni filmiche (“The American Empire”) e groove irresistibili (“Age Of The Sun”,”They Are Among Us”, “Second Journey”).
Per farsi un'idea potrebbe bastare l'ascolto di “Joyride”, una cavalcata che partendo da presupposti fondamentalmente kraut si apre verso territori esotici e indiani. Ci si spinge anche a coverizzare la "Winter Song" di Nico come se spuntasse dal cilindro di Tricky dopo una nottata di abusi etilici.

“Out There” potrebbe sembrare il frutto di una band consumata, invece il progetto Heliocentrics è appena all’esordio: un primo atto fulminante, capace di frullare in un solo disco tante di quelle idee da poterne realizzare almeno tre o quattro.
Cronologicamente parlando, l’ultimo grande album del 2007.

11/01/2008

Tracklist

  1. Intro
  2. Distant Star
  3. Flight 583
  4. Once Upon a Time
  5. Beyond Repair
  6. Sirius B
  7. Untitled
  8. They Are Among Us - Part 1
  9. The Zero Hour
  10. Joyride
  11. The American Empire
  12. Before I Die
  13. Intermission
  14. Age of the Sun
  15. They Are Among Us - Part 2
  16. Winter Song
  17. A World of Masks
  18. Sounds of the East
  19. Somewhere Out There
  20. Second Chance (K2’s Prayer)
  21. Return Journey
  22. Sirius A
  23. Falling to Earth
  24. Outro

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