Con la frenesia procurata dagli ascolti a ripetizione, succede di lasciarsi indietro nomi che, per motivi presunti o fondati, sono caduti in disgrazia. La recente produzione di Jean Michel Jarre, fitta di dischi manieristici e a volte peggio, non lo ha certo aiutato a scrollarsi di dosso la nomea di musicista bollito, teso piuttosto ad aggiornare, spesso invano, la quota dei settantadue milioni di dischi venduti in carriera. La buona notizia è che, pur senza gridare al miracolo e mantenendosi entro i confini dell'ordinario, con "Téo & Téa" il compositore francese vernicia con sapienza e in digitale dei temi dedicati agli amori virtuali dell'internet era, e lo fa con un'attitudine techno tale da costringere Benny Benassi a mettere mano al brano omonimo, remixandolo da par suo.
Curatissima e mirabile l'animazione futurista del video, così come i suoni di tutta l'opera ottenuti, c'è da crederlo, con la crème della strumentazione esistente. Disco che compositivamente convince solo a tratti, ma che nonostante tutto sopravanza lavori di molti celebrati concorrenti, magari giovani, magari cool, magari indie, magari senza dischi d'oro in bacheca e con qualche milione in meno in tasca e in presenze di pubblico ai concerti. Il tutto non è affatto trascurabile.
17/11/2007