Dopo dieci anni di espolarazioni soniche tra Yume Bitsu e Surface Of Eceyon, Adam Forkner dà vita alla nuova creatura White Rainbow, già attiva con diverse uscite, e che pare prefigurarsi come omaggio alla musica cosmica di qualche decennio or sono. Così questo “Prism Of The Eternal Now” induce una sensazione di déjà vu, per cui sembra di immergersi in universo di segni familiari ma persi nell’oblio della memoria, di entrare in simbiosi con quella sorta di panteismo naturalistico che caratterizzò la stagione psichedelica tra la fine dei 60 e l’inizio dei 70.
E’ il prisma floydiano che continua a scomporre la luce bianca nei colori dell’iride, a irradiare visioni sfumate di mondi lontani. Soundscape per neo-hippie nostalgici, depressurizzanti da day after tomorrow, o per chi cerca riconciliazioni interiori dopo le (sconvolgenti) scudisciate tribali degli Akron Family.
Allora, nonostante “Pulses” e “Mystic Prism” riferiscano (ancora) di sommovimenti d’animo, tra tamburi risuonanti in lontananza e synth radioattivi in saliscendi, il resto è nebbia psichedelica rarefatta, stagnante, nelle cui improvvise aperture s’intravedono volte celesti e universi in lento collassare. A partire dal traslucido tappeto ambientale di “Middle”, che riesce sì ad aprirsi all’infinito, salvo poi autoimplodere di continuo a mo’ di buco nero, disturbato da un looping centrifugo di chincaglierie acustiche. Continuando con l’omaggio al maestro in “For Terry”.
E mentre “April 251114pm” si snoda indecisa tra i Tangerine Dream e il Sergius Golowin di “Lord Krishna Von Goloka’”, “Guitars” droneggia imperiosa guidandoci nel Teatro Della Musica Eterna per un’ultima estasi di sogno, prima di abbandonarci definitivamente nelle foreste Osmose-iche di "Wawes" e "Awakening".
Il Ciclo è completo, e nel caleidoscopio di rimandi e sensazioni, una verità ultima non tarda farsi strada… per una rinnovata forma di consapevolezza. "For Your Discernment", ancora una volta.
(27/09/2007)