"You Should Be Hearing Something Now!" è il secondo disco solista di Andy Lewis, un personaggio che si sta faticosamente costruendo una credibilità musicale grazie a un percorso artistico che lo ha visto una decina di anni fa suonare il basso in trascurabili band neo-mod-britpop londinesi, sviluppare parallelamente la carriera di dj, anche radiofonico, produttore e compilatore di raccolte beat-oriented.
Accasatosi preso la Acid Jazz Records, ha deciso di concedere maggior spazio ai propri istinti di musicista dando alle stampe l’esordio pubblicato nel 2005 “Billion Pound Project”. Il nuovo lavoro parte proprio da lì e si presenta con l’intento di rispolverare i fasti di un genere che catalizzò l’attenzione per un breve periodo, a cavallo fra gli anni 80 e 90, ottenendo risultati piuttosto effimeri: l’acid jazz.
Inutile girarci attorno: il principale motivo per il quale questo disco suscita interesse è la presenza di un duetto con una delle voci inglesi più influenti degli ultimi trent’anni, Paul Weller, coautore e cointerprete della trascinante “Are You Trying To Be Lonely”, brano trainante e primo singolo estratto, dove l’ex Jam e Style Council torna a interpretare northern soul in maniera assolutamente credibile.
Per il resto il disco è un continuo otto volante di alti e bassi dove regna sovrana l’indecisione tra il puntare verso atmosfere da modern club o restare bloccati su forme troppo ripropositive di un inutile passato.
Si cerca di ricostruire un ipotetico trip musicale con dentro una centrifuga di soul, pop, e funk spuntato, con un paio di tracce a dir poco trascurabili (“The Love Of My Life” e “The Top Of The Tower” che oltretutto hanno dei titoli davvero poco riusciti).
Lewis si occupa dell’apparato compositivo e strumentale e affida le parti vocali a un mix di voci maschili e femminili (decisamente più coinvolgenti queste ultime): Corrina Greyson, Claire Nicolson (protagonista in ben tre brani), Andy Ellison, Gary Crowley, Andy Pawlak, Johnny Cooke, Simon Calnan, Dave Jay.
Alcuni spunti sono assolutamente interessanti, ma troppo spesso il suono prodotto è eccessivamente plastificato: provare per credere l’iniziale strumentale che dà il titolo all’album, buon giro di basso, un paio di belle rullate, ma le tastierine sembrano dei giocattolini e le ide di fondo trite e ritrite.
Molto meglio il deciso attacco di “Window Shopping”, che potrebbe essere il perfetto spot promozionale dell’album, con un sound che richiama molto da vicino i nostri Dirotta su Cuba, quindi acid jazz a tutto tondo.
"Don’t Know Why You Do It” sarebbe un mid-tempo perfetto per le Spice Girls, ma per fortuna si spinge spesso sull’acceleratore, come nel caso dell’avvincente “Five Tracks In”, che sembra un outtake degli Happy Mondays o dei Charlatans di quasi vent’anni fa, oppure nel caso dell’irresistibile groove di “Phantom Street” con i fiati in bella mostra.
Il passato brit di Lewis venato di leggera psichedelica torna evidente in “Come Away With Me”, “Down Below” ha una intro di sax da brividi, anche se poi si perde in una melassa malinconica, “In The Land Of You And Me” e “Beyond The Field” strizzano l’occhiolino ai meravigliosi sixties.
Se il disco intero vi pare un’esagerazione, potete puntare sul singolo “Are You Trying To Be Lonely”, che come corredo presenta la versione strumentale della stessa (buona solo per il karaoke), l’altro instrumental “The Lazuli Affair” (niente di che) e la briosa “Tell Me Once Again You Love Me” (presente anche nell’album).
A conti fatti, “You Should Be Hearing Something Now!” è una raccolta di canzoni piacevoli e dall’intrattenimento assicurato, perfette come pre-disco, ma se cercate l’ultima frontiera del nightclubbing troverete poche cose interessanti da queste parti.
15/03/2008