Bvdub ci prende gusto. Dopo "To Live" di quest'anno, un tre pollici del quale vi abbiamo parlato in termini entusiastici, il talento americano pubblica in edizione limitatissima un cd-r piuttosto corposo.
Se dovessimo riassumere l'essenza di "We Were The Sun" in un termine, ebbene questo sarebbe "ascesi". La colonna verticale dei sei brani, tutti tranne l'ultimo con un minutaggio medio che si aggira intorno al quarto d'ora, è infatti rappresentata dalla costante presenza di climax boreali, che viaggiano su dimensioni parallele. Ponendo da parte l'immaginario artico di "To Live", "We Were The Sun", come da titolo, evoca orizzonti purissimi, che tenta di avvicinare attraverso una continua ricerca di perfezione sonora. La sensazione di un'ascesa a un paradiso terrestre viene plasmata nella paradossale concretezza di melodie cristalline.
L'incanto della traccia d'apertura è sbalorditivo: "It Mattered Once" ondeggia placida, ricadendo su se stessa, la risacca procede prima debolmente, poi via via aumentando di giri in un climax cosmico dai tratti shoegaze, puntellato da voci di sirene lontane, che ammaliano fino alla catarsi finale.
Trattando la materia sonora con piglio da veterano, Bvdub increspa, prima lievemente e poi via via con maggior intensità, il fluire ambientale di "Will You know Where To Find Me", dosando con cura voci eteree, giustapponendole e intrecciandole fino a farle diventare parte integrante dell'incedere delle note. E se "Live To See The Day" eleva la purezza alla massima potenza, forgiando uno slancio invidiabile nel suo svolgersi a macchia d'olio - grazie anche all'innesto di un coro e a lievissimi tocchi di frusta in sottofondo - "Time Will Tell" ricalca parzialmente la struttura di "To Live", facendo emergere a pelo d'acqua un suono pieno e totalmente saturo.
Prima della trasognata conclusione di "Lest You Forget", "I Knew You Then" spinge il volume al massimo, risultando tanto estatica e sognante quanto evanescente.
Tracciando bozzetti di creature e visioni ultraterrene, Bvdub sprigiona una capacità compositiva impressionante. Pur dilungandosi talora in maniera eccessiva, il musicista di Detroit amalgama perfettamente nell'ora abbondante di "We Were The Sun" l'essenza dell'ambient che strizza l'occhio al drone e allo shoegaze. Bellissimo.
26/10/2009