Magnolia Electric Co.

Josephine

2009 (Secretly Canadian)
country-folk, songwriter

L’ennesimo tassello della lunga carriera di Jason Molina coincide con il quinto lavoro sotto la denominazione di Magnolia Electric Co. e segna il suo ritorno dopo tre anni alla forma dell’album, tuttavia inframezzati dal corposo box “Sojourner”.
Il nuovo lavoro, ideato come un concept sulla solitudine e la disperazione del desiderio, è fortemente segnato dalla dedica al bassista Evan Farrell, già impegnato con i Rogue Wave nonché membro effettivo della band nei suoi ultimi tour, tragicamente scomparso nel dicembre del 2007.

L'intenso legame stabilito con l’ispirazione sottesa all’album, unito al mood al solito piuttosto ombroso di Molina, connotano “Josephine” ben più della produzione, che torna ad essere affidata a Steve Albini, il cui influsso è tuttavia scarsamente percepibile, sovrastato com’è dall’animo dolente del cantautore di Lorain e dalla sua ormai consolidata propensione per un classicismo espressivo che attinge a piene mani dalle radici country e blues della musica americana.
Benché nel corso dei lavori a nome Magnolia Electric Co. si sia assistito a un progressivo temperamento – qui confermato – del corposo impatto elettrico di “Trials And Errors” e “What Comes After The Blues”, l’impianto dei ben quattordici brani dell’album tende a bilanciare lo spirito nuovo/antico di Molina con il piglio inconfondibile della sua voce e di una scrittura che mostra ancora tratti personali in un sentito lirismo romantico. Quando è quest’ultimo a prendere il sopravvento, Molina riesce ancora a catturare l’ascolto con ballate dalle quali traspare una spiccata sensibilità tanto umana quanto artistica: è il caso delle ottime “Shenandoah” e “Map Of The Falling Sky”, pervase dalla stessa accorata partecipazione che ne aveva fatto amare opere quali “The Lioness” e “Didn’t It Rain”.

Si tratta, tuttavia, solo di episodi isolati, poiché nella restante parte di un lavoro forse troppo prolisso nei suoi oltre tre quarti d’ora di durata, prende il sopravvento un polveroso country-blues le cui sembianze elettriche risultano pur diluite da melodie limpide, ritmiche pacate e impreziosite da florilegi di fiati (l’iniziale “O! Grace”) e organi dal sapore antico (“Little Sad Eyes”). Se infatti la profonda nostalgia della title track (“don’t let the final word be the tears in your eyes”) permane sui binari di un personale omaggio alla musica delle origini, al pari delle più torbide atmosfere di “Knoxville Girl”, anche in “Josephine” residuano alcuni episodi nei quali Molina si fa prendere la mano da calligrafiche interpretazioni di un immaginario – prima ancora che di un suono – parzialmente appiattito su cliché alt-country. È il caso, ad esempio, dell’elegia western “Song For Willie” (“as long as there are sundowns there will always be the west”), dell’ulteriore riproposizione di “Whip-Poor-Will” e anche del ricorrere, invero alquanto forzato, in più di una traccia del coro concepito quale filo conduttore dell’intero lavoro.

Nel complesso, “Josephine” può essere interpretato come una duplice conferma, da un lato dell’attitudine recente di Molina a indossare le vesti del “cowboy con la chitarra”, dall’altro del progressivo smussamento degli iniziali eccessi elettrici di Magnolia Electric Co. in favore di un apprezzabile, seppur saltuario, ritorno a contesti nei quali possano esprimersi in maniera più compiuta la sua abilità di scrittura e la sua raffinata empatia interpretativa. Emblematico di un’ispirazione priva di particolari picchi ma anche di una matura stabilità artistica, pregi e difetti di “Josephine” ne fanno un’opera non certo indimenticabile nella discografia di Molina, ma alla quale almeno i suoi fedeli estimatori non avranno difficoltà a tributare un seppur tiepido apprezzamento.

21/07/2009

Tracklist

  1. O! Grace
  2. The Rock Of Ages
  3. Josephine
  4. Shenandoah
  5. Whip-Poor-Will
  6. Song For Willie
  7. Hope Dies Last
  8. The Handing Down
  9. Map Of The Falling Sky
  10. Little Sad Eyes
  11. Heartbreak At Ten Paces
  12. Knoxville Girl
  13. Shiloh
  14. An Arrow In The Gale

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