Super Minerals - Multitudes

2009 (Digitalis)
lo-fi ambient

Dai Magic Lantern - per inciso una delle formazioni “droniche” più interessanti degli ultimi tempi - sono discesi due progetti se possibile ancor più degni di nota: i Sun Araw di Cameron Stallones (ma attenzione ad ascoltarli, questi sono capaci di fottervi il cervello) e i Super Minerals di William Giacchi & Phil French. Ora, si dà il caso che nel sottobosco più nascosto dell’underground americano, dove cose tipo i No Neck Blues Band sono ormai considerate “mainstream” (si scherza eh…),  si sta sviluppando una musica astratta e ambient-dronica per modo di dire. Una musica per nastri marci e super usati, pseudo-acusmatica affermano alcuni,  ma concepita in una livrea dozzinale e ultra lo-fi.

Quella dei Super Minerals è per l’appunto una sorta di dark-ambient da sottoscala, in un suono che somiglia per atmosfere a ciò che usciva su Cold Meat Industry negli anni 90, ma completamento sfigurato, abbruttito, inespressivo. Insomma, una sorta di ambient music per internati all’ultimo stadio di autismo molesto. Detto ciò, l’ascolto di “Multitudes“ necessita pazienza e dedizione (non provate neanche a metterla in sottofondo) perché tra quei bordoni sonnambuli e smorti bisogna entrarci a forza. Una volta inteso da che parte si va a parare, capirete che questi fanno sul serio, per cui non meravigliatevi se nella vostra mente si materializzeranno i vostri peggiori incubi.

Detto che a confronto persino Xela fa la figura dell’abatino, un suggerimento ai due o tre sventurati che ascolteranno “Multitudes”: assicuratevi di non essere soli in casa mentre lo fate suonare…

15/03/2009

Tracklist

  1. Graves
  2. Pupae
  3. Heartless
  4. The View
  5. Absorbed in the Bright Land
  6. Horned Territory
  7. Multitudes
  8. Coda

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