Gli Ex sono una storica formazione olandese, vera e propria istituzione per il paese dei tulipani, un po' come i dEUS lo sono per il popolo belga. Una band in grado di dare lustro oltreconfine al rock autoctono dei Paesi Bassi, che con difficoltà riesce a farsi seguire all'estero. Durante gli anni 80 gli Ex si guadagnarono una reputazione come band anarco punk, dando alle stampe una serie di album eloquenti sin dal titolo: "Disturbing Domestic Peace", "Tumult", "Aural Guerrilla", giusto per citarne alcuni. Poi, gradualmente, si orientarono verso una visione più sperimentale, incorporando una vasta scala di influenze, incontrando le musiche dell'Europa dell'Est, i tribalismi afrocentrici e le big band di stampo jazzistico.
Numerose anche le collaborazioni intervenute nel tempo, fra le quali spiccano per importanza quelle con i Chumbawamba ("Destroy Fascism!", altro titolo più che programmatico), Sonic Youth, Tortoise ed il leggendario sassofonista etiope Getatchew Mekurya con il quale realizzarono nel 2006 "Moa Anbessa". C'è chi ha contato complessivamente dal 1979 ad oggi la bellezza di 123 pubblicazioni a nome Ex fra album in studio, Ep, singoli, live, compilation e collaborazioni varie: dei veri giganti della musica europea!
Dopo oltre trent'anni di lodevole carriera, "Catch My Shoe" sancisce un importante avvicendamento alla voce, con Arnold De Boer che prende il posto di G. W. Sok, aggiungendo un'ulteriore chitarra alle due già presenti (manovrate da Andy Moor e Terrie Hessels) e rendendo il muro di suono ancora più consistente, ben supportato dalla batteria di Katherina Bornefeld. Non c'è il basso, sostituito dalla presenza di chitarre baritone.
La produzione è stata affidata all'esperto Steve Albini, le registrazioni sono avvenute nei suoi studi di Chicago, mentre la label è quella di proprietà della band (la Ex Records). Alla realizzazione del disco ha dato un prezioso contribuito il nostro Roy Paci, capace con i suoi fiati di colorare e rendere iper dinamiche "Maybe I Was The Pilot" (già edita come singolo qualche mese fa) e "Cold Weather Is Back", donando un tocco di festosità a suoni che altrimenti sarebbero rimasti decisamente più crudi.
Gli Ex di oggi si caratterizzano per essere, a pari merito con i Libertines, fra i migliori continuatori della lezione dei Clash, ora declinata in salsa noise (gli arrembaggi sonici di "24 Problems"), ora assoggettata ad evidenti derive world ("Eoleyo", un canto etiope trovato casualmente in una cassetta ad Addis Abeba), ora alle prese con tribalismi molto groovy ("Bicycle Illusion", che nel finale si trasforma in una scheggia impazzita, l'incalzante "Double Order"), ora alla ricerca della sintesi ("Life Whining", l'unica traccia poco oltre i tre minuti, contro una media di circa sei). Il sound di "Catch My Shoe" potremmo definirlo ethnic-post-punk, il risultato di anni passati a collaborare con i mostri sacri della musica africana, soprattutto etiope (il già citato Mekurya su tutti). Ne risulta un disco che respira il continente nero a pieni polmoni e lo miscela con le più ardite sperimentazioni chitarristiche - in alcuni casi in maniera anche virulenta - il tutto condito da testi spesso incentrati sulla satira politica, con forti prese di posizione anti-consumistiche e anti-tecnologiche.
Lì dove (quasi) tutti i dinosauri del post-punk ancora in attività stanno rinchiusi in bagno a sciacquarsi la dentiera, gli Ex continuano a dimostrare un entusiasmo da debuttanti, mantenendo l'asticella dell'ispirazione a un livello insperato. "Catch My Shoe" s'impone come il miglior antidoto a tutti gli hype post-punk del nuovo millennio.
Cronologicamente parlando, l'ultimo grande disco rock del 2010.
05/01/2011