Heike Has The Giggles - Sh!

Pare proprio essere un momento propizio per questo giovane trio ravennate, che dopo aver macinato concerti un po’ ovunque (anche in apertura a formazioni di prima grandezza come Arctic Monkeys, Wombats o Futureheads), approda ora al disco d’esordio, “Sh!”, che nei fatti, paradossalmente, è tutto fuorché un invito a fare silenzio. Guidati dalla cantante e chitarrista Emanuela Drei (firmataria di tutte le canzoni dell’album), gli Heike Has The Giggles appaiono già a un primissimo ascolto come una band indissolubilmente avvinghiata alla fibra più elastica e resistente dello zeitgeist indie-rock contemporaneo.

Le loro canzoni somigliano infatti a un’emulsione sonora che si appiccica sulle pareti scivolose dell’odierna palestra indie per non staccarsi più: un dinamismo ipercinetico di chitarre ringhiose che hanno imparato a mordere senza fare male dai dischi di Be Your Own Pet (per chi ancora ne serba un minimo ricordo) e degli Arctic Monkeys (piuttosto eloquenti “Breathe”, “Doctor S.”, “Commutatio Loci” o la ben confezionata “Robot”), al servizio di groove drittissimi da fitness funk-wave come da perfetta scuola Gossip/Franz Ferdinand (“The Bride”). Non mancano del resto abilissimi ammiccamenti all’educazione sentimentale del ragazzo indie immaginario medio (come in “Too Many DJ’s” o nella bella “Stop Jocking About Britney Spears”).

Alla fine si ha come l’impressione che il disco di questi Heike Has The Giggles rappresenti quasi suo malgrado una specie di sintetico riassunto (neanche ventotto minuti!) di quanto lasciato in dote all’immaginario frantumato e blaterante di un’intera generazione di giovani ascoltatori dagli ultimi dieci anni di rock “alternativo”, proprio mentre quegli stessi anni si allontanano in punta di piedi battendo timidamente la loro ritirata.
Forse è troppo poco. O forse per ora può anche bastare.

01/03/2010