Già li vedo tutti pronti a criticare il ritorno dei New Pornographers, tutti lì a dire quanto fosse più bello e irripetibile "Twin Cinema", quanto tutto sommato anche "Challengers" facesse la sua degna figura, senza pensare a chi addirittura andrà a ripescare la bontà insuperata degli esordi di "Mass Romantic".
In molti inizieranno a sostenere come la scena canadese sia arrivata alla frutta, e come la stessa Neko Case abbia già abbondantemente mostrato la corda nei propri scialbi album solistici.
A tutte queste persone inoltro l'invito a far partire l'ascolto di "Together" dalla traccia numero 2 di "Together", alla quale non avrei problemi ad assegnare la palma di singolo dell'estate 2010. Si intitola "Crash Years" e mostra una band in piena forma, capace di tirar fuori dal cilindro un singolo da impazzire, con la voce della bella Neko come al solito in gran spolvero. Ed è solo una delle dodici impeccabili esecuzioni nel disco che segna una delle più gradite conferme del panorama musicale internazionale contemporaneo.
Certamente il fatto di contribuire in molti alla scrittura delle canzoni è un plus importante, che rende ciascun lavoro dei canadesi una sorta di greatest hits: si ha come la sensazione che gli autori destinino il meglio delle proprie composizioni agli album dei New Pornographers, lasciando gli scarti per i rispettivi progetti paralleli, comunque assolutamente importanti e rispettabili.
Già dal titolo, il disco sembra voler confermare la salda unione presente fra i membri di questa sorta di supergruppo di Vancouver.
Gli ingredienti sono i soliti: un riuscito mix fra la contagiosa solarità delle composizioni firmate dal leader A.C. Newman (l'iniziale "Moves", "Up In The Dark"), i bowiesmi di Dan Bejar ("Silver Jenny Dollar") e i sublimi spunti di Neko Case, meritevole di raccogliere a distanza di anni lo scettro di un'altra regina del pop meno scontato: Stevie Nicks.
Fra l'altro la Case si lascia apprezzare non soltanto quando si esibisce come lead singer ("My Shepard"), ma anche quando contrappunta le voci del colleghi, fenomeno evidentissimo in "Sweet Talk, Sweet Talk", ma che si ripete ad esempio anche in "Valkyrie In The Roller Disco" e nella conclusiva, corale "We End Up Together".
Le tracce proposte sono tutte gradevoli e trascinanti, perfette per essere consumate nei mesi estivi. Superbe power pop song (fra le migliori rintracciabili sul mercato) e coinvolgenti ballad si rincorrono freneticamente, il tutto confezionato con un abile e convincente approccio alternative che rende il risultato finale apprezzabile sia all'ormai numeroso popolo indie, sia alle orecchie più generaliste del substrato mainstream.
Magari non tutto l'album è in grado di attestarsi su livelli d'eccellenza assoluta (vedi "A Bite Out Of My Bed", un tantino sotto la media), ma i giovani dei college d'oltreoceano torneranno ad apprezzare la capacità della band di costruire meravigliosi instant hit.
E' sempre più evidente come "Twin Cinema" resti il loro disco definitivo, ma "Together" fa segnare una decisa inversione di tendenza rispetto al (comunque ingiustamente troppo) criticato "Challengers", il quale pareva presagire l'inesorabile discesa di questi dei dell'alt-pop.
I New Pornographers oggi si confermano come i più degni eredi del sogno american pop dei Fleetwood Mac periodo "Rumours".
19/05/2010