Biosphere

N-Plants

2011 (Touch)
ambient

Biosphere era effettivamente qualche anno che non faceva sentire la sua voce. L'occasione gli viene fornita da questo "N-Plants". Racconta di aver ricevuto un messaggio su Facebook: "Geir, some time ago you asked people for a photo of a Japanese nuclear powerplant. Is this going to be the sleeve of your new coming album? But more importantly: how did you actually predict the future? Kind regards, David.".

Aveva appena terminato le registrazioni del nuovo disco, i cui suoni vogliono metaforicamente raffigurare la foto dell'impianto nucleare di Mihama. Si chiede Biosphere: "cosa potrebbe accadere se uno tsunami o un terremoto colpissero questa centrale?". Triste vaticinio, il suo.

 

Ecco così che nasce "N-Plants", vero e proprio concept legato a uno scenario come quello appena descritto. La maestria del personaggio non è di certo in discussione, però qui probabilmente l'ispirazione non è stata ai suoi massimi. "Microgravity" o "Substrata" vantano ben altro spessore, e "N-Plants", al di là di qualche significativo episodio, vive di un appagamento col passato che lo fanno sembrare un disco un po' loffio.

L'avvio, siamo sinceri, era però sembrato gran cosa e pareva tracciare ben altri scenari: "Sendal-1" è un'immersione per ambient sospesa e movimenti al rallentatore in un gioco di isolate progressioni di synth. Da qui però la caduta è piuttosto verticale. La dub-techno, molto in vena Bvdub, di "Shika-1", l'isolazionismo pieno di "Joyo-1" e quello vuoto e virato a un beat incolore di "Ikata-1", le trame elettro-orchestrali di "Kendai-1" o "Monju-1" non scuarciano nessun velo, finendo per apparire episodi sbiaditi del tempo che fu.

 

La delusione è palpabile. Biosphere gode di un credito quasi illimitato e quindi il passaggio a vuoto glielo si concede senza troppi patemi. Con la speranza, in futuro, di assistere a un episodio migliore.

05/10/2011

Tracklist

  1. Sendai-1
  2. Shika-1
  3. Jōyō
  4. Ikata-1
  5. Monju-1
  6. Genkai-1
  7. Ōi-1
  8. Monju-2
  9. Fujiko

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