dEUS

Keep You Close

2011 (Pias)
alt-rock

Sono sempre più lontani i tempi di "Worst Case Scenario", ma anche del più recente "Pocket Revolution", album con i quali i belgi dEUS si sono erti a vere icone del rock alternativo, miscelando all'alt-rock di matrice grunge componenti jazz, elettroniche e acide della natura più varia. Già dall'ultima uscita, "Vantage Point" del 2008, la ricerca stilistica del leader e anima del gruppo Tom Barman era evidentemente volta verso una compattazione del sound della band.

Via le divagazioni meno strettamente legate all'ambito alt-rock, il quartetto (che della formazione che nel 1994 esplose in tutto il mondo presenta ancora il solo Barman, compositore di liriche e testi) sembra ormai voler porre un freno all'imprevedibile esplosione di colori che caratterizzava la loro musica per avvicinarsi, in un certo qual modo, verso una dimensione più definitivamente rock. Non a caso ospite della band in due impercettibili camei è quel Greg Dulli che con i suoi Afghan Whigs ha seguito un percorso non troppo lontano da quello della band belga.

Emblema dei rinnovati dEUS degli anni Dieci è la title track che apre il disco. Un'orchestrazione cinematica accompagna la soffice voce di Barman, così lontano e allo stesso così vicino a quello "allucinato" di metà anni Novanta. Un'oscurità ariosa invade "The Final Blast", prima di esplodere di rabbia in "Dark Sets In", nella quale ci ritroviamo il buon Dulli alle spalle. "Twice" unisce beat sintetici all'ormai consolidato amore per archi e pianoforte, ma ecco "Ghost", con il suo malinconico rock da classifica a cogliere impreparati, annunciando il singolo "Constant Now", pop-rock dal gusto eighties mal digerito. Sembra inevitabile il crollo, invece l'incalzante notturno recitato di "The End Of Romance" accoglie Tom Waits e Nick Cave nell'intimismo di Barman. Le tentazioni electro appena sfiorate in "Second Nature" sembrano rigurgitare lo spiazzante dance-rock di "The Architect". Ma è la traccia di chiusura, "Easy", a valere il prezzo del disco: synth soffusi, leggere sferragliate in lontananza e un delicato pianoforte si mescolano in un ritratto dalla tinte espressioniste che mostra di che pasta è fatta una delle band alternative più sottovalutate degli ultimi vent'anni.

Un album che consegna una band ormai consapevole dei propri mezzi e a proprio agio nel comporre sontuosi e raffinati affreschi alt-rock, ma che ha ormai perso la componente schizoide degli anni giovanili. D'altronde, se anche Thurston Moore sembra essersi dato a chitarre acustiche e violini, perché non si dovrebbe accettare la mutazione di Tom Barman? Gli anni passano per tutti, ma i dEUS invecchiano con assoluta dignità.

03/10/2011

Tracklist

  1. Keep You Close
  2. The Final Blast
  3. Dark Sets In
  4. Twice
  5. Ghosts
  6. Constant Now
  7. The End Of Romance
  8. Second Nature
  9. Easy