Fast Animals And Slow Kids

Cavalli

2011 (Ice For Everyone)
punk, stoner-rock

Hanno vent'anni, o poco più. Sono sfrontati, dissacratori, buffi, e vogliono dare a intendere di non avere alcuna intenzione di prendersi troppo sul serio. Ma naturalmente è solo una posa. La verità è che faremmo bene a prenderli sul serio eccome, invece. I Fast Animals and Slow Kids fanno musica che arde. A novembre è uscito il loro primo disco, prodotto da Andrea Appino - che li ha anche pubblicati con la sua etichetta Ice For Everyone - e da Giulio Ragno Favero. Si intitola "Cavalli", e si tratta di uno dei migliori esordi italiani del 2011.

Rock, punk, pop, tutto insieme. "Cavalli" è così, undici pezzi potenti e ruffiani, una parola per titolo, un suono compatto, pieno, che parte e ti viene subito addosso. L'impressione più nitida è proprio questa: tra te e loro non c'è distanza, è come se ti cantassero e suonassero nell'orecchio. E lasciate stare il volume, non è quello. Capite benissimo cosa vogliamo dire. L'impatto, ecco cos'è. L'impatto tra questo suono e i vostri sensi. Un botto micidiale, ininterrotto.

Basta sentire come comincia, "Cavalli". Il primo istante della prima traccia è forse il frammento più significativo di tutto il disco. C'è quello che grida, quello che picchia sulle pelli, quello che sferza le corde. Un flusso unico, dal nulla al tutto in una frazione di secondo, una deflagrazione. Poi viene immediatamente allo scoperto l'anima cross-over della band, e il pezzo salta da un registro all'altro senza che il flusso smetta mai di scorrere, tra tirate alla Teatri degli Orrori ed evidenti reminiscenze stoner-rock. E togliamocelo subito, questo dente, perché per un motivo o per l'altro il paragone con la band di Pierpaolo Capovilla lo hanno tirato fuori in tanti. È vero, al di là dello zampino di Ragno Favero una certa familiarità esiste. Però tanto per cominciare la voce paracula di Aimone Romizi non ha nulla a che vedere con quella densa e sofferente di Capovilla. E poi non c'è quella stessa rabbia, né nelle parole mitragliate sul microfono da Romizi né nel sound d'insieme del quartetto perugino. I Fask prendono molto dal Teatro, così come prendono dagli Zen Circus, i loro veri e propri fratelli maggiori. Ma il timbro è proprio, indiscutibilmente. E il bello è proprio questo.

"Cioccolatino", traccia numero due, è il primo dei quattro brani già contenuti nell'Ep "Questo è un cioccolatino" che sono finiti, con qualche aggiustamento, nella scaletta di "Cavalli". Scelta condivisibile, perché funzionano, su tutti la strokesiana "Lei", da sempre autentico cavallo di battaglia nelle battaglie furenti che sono senza possibilità d'eccezione i concerti dei Fask, e "Pontefice". Poi la potenziale hit del disco, "Gusto". Dura, singhiozzante, ma con un ritornello trascinante e il solito, formidabile, senso della melodia.

La mano di Appino si sente forte in "Copernico", che fino a mezzo minuto dalla fine potrebbe tranquillamente essere scambiata per una canzone degli Zen Circus, per poi prorompere in una fragorosa e spigolosa coda alla Linea 77. "Collina" e "Lì", forse gli episodi meno convincenti di "Cavalli", stanno dalle parti dei Ministri, mentre appena prima della chiusura arriva "Organi", altro gran bel pezzo, pure questo alquanto schizofrenico, che forse sarebbe potuto durare un po' più dei due minuti in cui si esaurisce. L'ultimo capitolo del disco è "Guerra", la ballata, rarefatta e apocalittica, messa lì apposta per spiazzare. E spiazza.

Infine, è il caso di spendere due parole in più sulla dimensione dal vivo. Sul palco i Fast Animals and Slow Kids sono un uragano. Gli Zen se li sono portati in tour, e loro - trainati dal carisma del frontman e dal talento puro del chitarrista Alessandro Guercini - esaltano le folle. Ovvio che gli manca ancora qualcosa, che devono affinare il tiro, superare l'acerbità dei testi. Ma questo verrà col tempo. E verrà di sicuro, perché i ragazzi sanno suonare e non rinunciano mai ad andare a rimorchio della propria immaginazione. Ai loro vent'anni non potrebbero chiedere niente di meglio.

29/12/2011

Tracklist

  1. Nervi
  2. Cioccolatino
  3. Gusto
  4. Lei
  5. Copernico
  6. Pontefice
  7. Collina
  8. Mangio
  9. Organi
  10. Guerra

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