"Totem 3" chiude la trilogia aperta da "Totem One" due anni fa, un disco che ha lanciato il nome dei MMOB nel cosmo della nuova psichedelia. Su "Totem 2", dell'anno seguente, Randall Dunn, ispirato da un viaggio ad Instanbul, ha mostrato un altro aspetto della sua musica, più bucolico e meno violento. Qualcuno si è inventato anche un'etichetta ad hoc: No-Age.
Il nuovo "Totem 3" chiude la trilogia mescolando le due facce della musica dei MMOB. L'ultimo capitolo della trilogia è anche il più accessibile della serie, quello dove le idee del gruppo guidato da Randall Dunn sembrano essere state messe più a fuoco. Dopo un'introduzione che distilla nettare psichedelico, "Bardo Sipda", il viaggio per l'India comincia con le effervescenti "In The Twilight Of Kali Yuga" e "Illuminating The Ten Directions". "Prophecy Of The White Camel/ Namoutarre" mette in mostra un incantevole riff raga-rock che fa tornare in mente i meravigliosi dischi dei Popol Vuh dei primi anni 70. Ad aiutare Dunn e compagnia danzante ci sono una mezza dozzina di amici della fertile scena psichedelica sotteranea a stelle e strisce tra cui spiccano Secret Chiefs Three e Alan Bishop dei Sun City Girls.
29/07/2011