Terzo album e secondo consecutivo per la Wierd Records (NY) del duo di Brooklyn composto da Liz Wendelbo e Sean McBride (conosciuto anche da solista con il nome Martial Cantarel), "Sets & Lights" porta a un nuovo livello di complessità e di strutturazione il revival minimal wave in atto.
Dopo il precedente "Sentinel" del 2009, il nuovo disco mostra una maggiore coerenza e organicità, non solo dello stile e dei movimenti interni del disco, ma anche dell'atmosfera emotiva ricamata al suo esterno.
Quasi ci trovassimo di fronte alla polaroid immobile di un'alba invernale, le composizioni si susseguono mantenendo sì gli stilemi synth minimali e meccanici che avevamo già apprezzato sin dal debutto (operando con drum machine e strumenti prettamente analogici) ma con una brillantezza diversa. Rispetto a opere simili che mostrano una certa pesantezza complessiva nell'ascolto, Liz e Sean riescono in questo Lp a fondere in maniera equilibrata i caratteri storici di band come Oppenheimer Analysis, Eleven Pond ed Experimental Products.
Tra sfumature cold-wave e pieghe più densamente danzerecce, si susseguono brani come "Years Before" e "Corrupt", i muscoli elettrici del disco che accelerano senza smarrire la loro malinconia. "Blue" e "Italy" mostrano rispettivamente l'ironia più electro e italo-disco del duo di Brooklyn, che si slancia in divagazioni di più ampio respiro.
Le concludenti "The Staircase", "Desert Rose" e "Open Walls" sono bignami perfetti della commistione fra synth-pop e minimal più riflessiva, nei loro duetti di voci e ritmiche circolari.
Gli Xeno & Oaklander si evidenziano nuovamente come realtà esemplare di un mondo revivalistico che non si adagia su precisi e tradizionali cliché, ma cerca di muoversi con personalità e originalità. Un'attitudine che non è legata alla concezione di omaggio o rispetto, ma che vuole riprendere un lavoro interrotto in un passato nascosto.
15/12/2011