Lost In The Trees

A Church That Fits Our Needs

2012 (Anti)
chamber-folk, baroque-pop

Quella che ti scruta dalla copertina, da un mondo che pare distante, e freddo, non è una persona qualsiasi, ma la madre di Ari Picker, autore della musica dei Lost In The Trees. Si è suicidata nel 2009. Forse non siamo più abituati a immagini così dirette e semplici del dolore, forse lo siamo troppo; presenze così ingombranti di vita vissuta forse hanno poco a che fare con gli idilli spirituali spesso rappresentati fuori e dentro tanti dischi negli ultimi tempi. Oppure si tratta solo di una scelta artistica discutibile, dettata da una scarsa ispirazione, da una pigrizia o una limitazione intellettuale che sa esprimere la perdita solo attraverso un velato melodramma, una contemplazione che ancora non tratta di un superamento, di una soluzione.
A ognuno la sua valutazione, che naturalmente ha a che fare col contenuto musicale di questo "A Church That Fits Our Needs", che vede la band approdare alla prestigiosa Anti e collaborare con l'illustre Rob Schnapf (Beck, Elliott Smith), dopo le delicate sensazioni cameristiche di "All Alone In An Empty House".

A parte flirtare, in modo più pretenzioso che altro, coi Radiohead, in "Neither Here Nor There" e "Tall Ceilings", Picker investiga tutte le possibili espressioni del patetico ("This Dead Bird Is Beautiful", basta il titolo a far presagire il tono della canzone), suggerendo non tanto sottilmente un'enfasi Butler-iana che non si risolve mai in una liberazione degli istinti come nel collettivo canadese, ma rimane sempre confinata nelle orchestrazioni di archi, pianoforte, nei cori di soprano, in una ricercatezza di maniera che ricorda molto altri maestri dell'inespressività e del vuoto melodramma, quali Get Well Soon e Blaudzun.
Un costante musical romantico che non si risparmia nessun colpo, senza rendersi conto che, ogni volta che i tempestosi archi in sottofondo si intrecciano con Picker e una non tanto occasionale soprano, il disco affonda sempre di più in una involuzione di noiosi patemi.

"A Church That Fits Our Needs" si dimostra insomma un grande specchietto per le allodole, nel quale la favola gotica delle proprie, gelide sensazioni più profonde ("Icy River") si trasforma in una rappresentazione pacchiana, priva di qualsivoglia volontà di rappresentare perlomeno i propri sentimenti, se non la propria visione di eventi così fondanti dell'esperienza umana.
Se in copertina è ben visibile l'immagine della madre, l'interno non è che uno specchio. Alla larga.

02/04/2012

Tracklist

  1. Moment One
  2. Neither Here Nor There
  3. Red
  4. Golden Eyelids
  5. Icy River
  6. Tall Ceilings
  7. Moment Two
  8. The Dead Bird Is Beautiful
  9. Garden
  10. Villain
  11. An Artist's Song
  12. Vines

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