Petrels

Mima

2014 (Denovali)
synth-ambient, electroacoustic

Nemmeno un anno fa avevamo presentato Petrels, la creatura solista di Oliver Barrett dei Bleeding Heart Narrative, come un mezzo a cui il Nostro ricorreva quando si trovava “in pausa” dalla sua attività principale, ovvero quella con la band. Era l'estate dell'anno scorso e di mesi nel mezzo ne sono passati una decina: abbastanza per mutare radicalmente la prospettiva su un progetto che era riuscito a produrre due frutti in grado di attrarre una cospicua attenzione, il primo per via della sua ridondante natura di ibrido multiforme e il secondo per l'estremo tentativo di sintesi e il conseguente status di trampolino verso la consacrazione. Proprio quest'ultimo segnava anche il passo forse più decisivo, ovvero l'approdo presso Denovali, indizio che già da solo pareva suggerire una diversa valutazione riguardo l'intera esperienza.

Prima ancora che il 2014 dovesse prendere il via, Barrett aveva già bene in mente il piano di semina di due lavori nell'arco di due mesi: questo “Mima” a febbraio e un prossimo in arrivo ad aprile. Un uno-due volto a dimostrare sulla carta e coi fatti che Petrels è a tutti gli effetti la rappresentazione del suo presente musicale, a discapito dell'avventura Bleeding Heart Narrative sul proseguimento della quale, complice uno stop dall'attività live e un digiuno discografico che è in dirittura di compiere due anni, è comprensibile porre sinceri dubbi. “Mima” accende dunque in maniera definitiva i riflettori su Petrels e lo fa rappresentando il versante più periferico del suo sound, frutto di quello che pare essere un processo di alienazione della creatività del suo autore, qui intento come mai prima a sottoporre la sua musica a una sottrazione ed estremizzazione sonora.

Abbandonate quasi del tutto le scorie post-rock e centrate le composizioni sull'assemblaggio e la levigazione di field recordings, “Mima” spalma su quattro lunghe odissee quello che più che un nuovo corso pare essere appunto un viaggio ai confini dell'ambient elettroacustico di Barrett. E l'impressione arriva già dal principio, da quel quarto d'ora di schegge ondulanti, stridore, rumore grezzo e droni sospesi che risponde al lungo gioco di parole “The 40 Year Mission To Titan Is Overtaken By The 40 Minute Mission To Titan”. Mito e incertezza sono le parole-chiave del disco suggerite dallo stesso artista, che ne suggella gran parte del significato nell'oscura progressione cosmica di “A Carapace For Carter's Short”, di sicuro il brano meno distante dagli stilemi sonori associati in precedenza al marchio Petrels.

Più breve e decisamente più intensa è l'estasi a cavallo fra Vatagin e Jasper TX di “Katharina 22-B” che giustifica, nello strepitoso crescendo del suo sciame di droni, l'utilizzo del “quasi” nel definire “Mima” estraneo a scorie post-rock. La conclusiva “Treetiger”, per metà trapanante e per l'altra paradisiaca, torna però a ricordare che questo è l'album più estremo e arduo della saga Petrels, il più angusto e complesso da interpretare e scoprire, ma forse a conti fatti il più affascinante e pieno di sorprese. Barrett continua dunque il suo minuzioso percorso di semina, senza sottrarsi all'impressione che il suo capolavoro debba ancora (ma sia in potenziale procinto di) arrivare, e alla certezza che quest'ultimo debba appartenere a quello che sarebbe oggi fuorviante considerare un semplice side-project.

07/04/2014

Tracklist

  1. The 40 Year Mission To Titan Is Overtaken By The 40 Minute Mission To Titan
  2. Katharina 22-B
  3. A Carpace For Carter's Short
  4. Treetiger

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