Uscito nel 2012 su Boring Machines, “Tebe” si è rivelato uno dei dischi migliori e più rappresentativi della nuova psichedelia esoterica italiana, facendo dei La Piramide Di Sangue, quasi all’istante, un gruppo di culto, se ancora l’espressione ha un senso. Tuttavia quel lavoro, per quanto riuscito, fece sorgere nella mente di chi vi scrive un interrogativo, vale a dire: “Hanno uno stile personale, ma dove andranno a parare?”.
Sì, perché il suono forgiato dall’ensemble piemontese era (ed è) così caratterizzato da rendere difficile immaginarne un’evoluzione, almeno di primo acchito. A due anni da quell’esordio, i ragazzi tornano con una manciata di brani che non solo ne confermano lo status di culto, ma dimostrano come quella domanda fosse inutile. “Sette” porta, infatti, a compimento le intuizioni di “Tebe” puntando non tanto sulla diversificazione del suono in quanto timbro, ma giocando su una serie di elementi già presenti in quel lavoro, in alcuni momenti estremizzandone la portata, in altri mettendoli maggiormente a fuoco.
Ecco, sembra che qui i La Piramide Di Sangue abbiano lavorato per addizione, venendone fuori con delle strutture più quadrate e contundenti. Innanzitutto c’è da dire che i nuovi pezzi risultano più compiuti dei precedenti, e questo dal punto di vista del songwriting e delle melodie, dopodiché non si può non sottolinearne l’impatto devastante, che è il risultato della combinazione di ritmiche ancor più frenetiche (e “pestate”) e di chitarre che esplodono come tuoni. Tuttavia questo massimalismo rock non copre la fragranza delle spezie etno-psichedeliche che avevano contraddistinto “Tebe”, a dimostrarlo "Aperti alle sette" e “La guerra non finirà”, due pezzi che effondono i profumi d’Africa e di Medio Oriente. E se nel complesso questa musica fa riferimento a un’iconografia pseudo-etnica non chiaramente definita, perché resa come pura suggestione d’alterità, in “Esoterica porta palazzo” s’intravedono ombre di blues sahariano che, chissà, potrebbero materializzarsi più nitidamente in futuro.
La Piramide Di Sangue è, con Cannibal Movie e M.S. Miroslaw/Hermetic Brotherhood of Lux-or, un autentico gruppo da performance culturale, uno dei pochi a concepire una musica che è prima di tutto smarrimento, suggestione, rappresentazione e trasfigurazione. In un momento storico contraddistinto da forti spinte omogeneizzanti ne abbiamo bisogno come il pane.
12/06/2014