All We Are

All We Are

2015 (Domino)
boogie psichedelico

In una società sempre più cosmopolita e multi-razziale, quella degli All We Are è solo l’ultima delle band che racchiude nella propria formazione elementi delle più svariate nazionalità. Spesso la provenienza da una determinata città è semplicemente dovuta a motivi extra-musicali, quali l’università o il lavoro. Ad esempio, questo terzetto con base a Liverpool, composto dall’irlandese Richard 'O Flynn (batteria, voce), dalla norvegese Guro Gikling (basso, voce) e dal brasiliano Luis Santos (chitarra, voce), ha davvero poco o nulla in comune con la tradizione musicale della città che sorge sulle rive del Mersey.

Formatisi in una scuola musicale locale, gli All We Are hanno sviluppato un suono che Guro ama definire boogie psichedelico, ispirato tanto al soul quanto all’hip-hop e a dischi seminali come “Speakerboxxx/The Love Below” degli Outkast. La scrittura dei brani, sia per quel che riguarda la musica che per quanto concerne i testi, è affare comune del terzetto e segno distintivo evidente di questo debutto omonimo. La gestazione dell’album ha portato gli All We Are inizialmente in una baita sulle montagne norvegesi, per poi trasferirsi in un cottage isolato nel Galles del Nord e terminare l’opera nel loro studio in una scuola abbandonata di Liverpool. Dan Carey (Bat For Lashes, M.I.A, Hot Chip) ha avuto l’ultima parola sulla produzione nel suo studio di Londra.

La formula degli All We Are è al contempo semplice e articolata. Se da un lato potremmo ricondurla verso certi riferimenti pop alla Woman’s Hour, d’altro canto l’offerta si dimostra ben più ampia a un ascolto più attento. “Keep Me Alive” strizza l’occhio al funk grazie a un riff di chitarra incisivo e sensuale, mentre l’influenza di un certo tipo di pop anni Ottanta è forte: “Honey” è un momento disco rivisitato ai canoni attuali, “I Wear You” guarda invece al soul e a Prince. “Feel Safe” rappresenta l’esempio migliore per comprendere quella definizione di boogie psichedelico data da Guro Gikling: beat tamburellanti, groove costante, intreccio vocale sensuale e preciso. “Stone” offre quell’esempio di complessità di cui dicevamo poc’anzi: tribalismi, linee di synth spacey che dialogano con articolati fraseggi di chitarra di stampo math-rock, a riprova di una certa abilità tecnica dei tre. “Go”, dopo un breve richiamo ai Daughter, si perde in una lunga coda space-pop vagamente psichedelica; molto meglio l’emotività essenziale di “Something About You”.

Un buon esordio, non c’è che dire. Ricco di idee e spunti, manca di un pizzico di coesione, di una direzione univoca da intraprendere. La convivenza di più anime è sempre difficile, indispensabile sarà trovare il modo di canalizzarle nella direzione migliore.

10/02/2015

Tracklist

  1. Intro
  2. Ebb/Flow
  3. Stone
  4. Feel Safe
  5. Honey
  6. I Wear You
  7. Keep Me Alive
  8. Go
  9. Utmost Good
  10. Something About You
  11. Life Of Seven

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