RanestRane

A Space Odissey: part II, HAL

2015 (Ma.Ra.Cash)
soundtrack, prog-rock, space-rock

Dopo il folgorante “Monolith”, primo di una trilogia ispirata al kolossal “2001: Odissea nello Spazio”, tornano i RanestRane.
Ovviamente, anche questo nuovo episodio “HAL” è un cosidetto cine-concerto, trademark che la band romana propone sin dagli esordi: non un convenzionale film musicato, ma una vera e propria interazione con esso, che lascia spazio anche all’audio originale della pellicola per una più intensa esperienza audio-visiva.
Mentre “Monolith” era un eccellente disco prog-rock sinfonico dalle influenze chiaramente seventies, “HAL” si muove attraverso brani melodicamente più fruibili e generalmente più concisi, riprendendo in parte lo stile degli esordi della band.

La maturità del precedente lavoro dimostrò l’impressionante crescita artistica della band, straripante di idee ma ancora troppo acerba nei due predecessori “Nosferatu Il Vampiro” e “Shining”. “HAL” si dimostra un ulteriore passo avanti in alcuni aspetti, sebbene perdendo il confronto sotto altri. Ad esempio, l’efficacia delle melodie pronunciate dal batterista-vocalist Daniele Pomo continua a elevarsi: “Discovery One” stupisce per come scorre fluida tra un refrain all’altro; l’ascoltatore ignaro non può che rimanere di stucco mentre realizza che colui che presta la voce ai brani è lo stesso responsabile delle prodigiose dinamiche percussive che lo accompagnano per tutto il suo minutaggio.

Altro miglioramento sta nel sempre più efficace uso dell’audio originale del film di riferimento, il quale interviene sempre esattamente quando deve. In “Broadcast News” - uno degli episodi più suggestivi del lotto - e in “AE-35” la band riesce a rendere HAL 9000 - l'intelligente e infallibile computer di bordo del film - il vero protagonista, come il primo violino di un’orchestra al suo servizio. Tutto questo accade grazie al sapiente uso delle pause, alle accelerazioni improvvise di Daniele Pomo e Meo, al lavoro di ricamo fatto dalle tastiere di Romano e al contributo chitarristico più sostanzioso di Massimo Pomo, che tiene testa all'ospite eccellente Steve Rothery dei Marillion (presente per la cronaca in "Spacewalk" e "La Perfezione che si Cerca"), i cui contributi appaiono in verità meno decisivi di quelli che comparivano in "Monolith" insieme al compagno di band Steve Hogarth.

Quello che in “HAL” sembra funzionare meno sono paradossalmente i brani più lunghi e articolati, proprio quelli che in “Monolith” valorizzavano le notevoli doti compositive del quartetto romano. Ad esempio, l’introduzione tribale di “Spacewalk” è una novità gradita nel repertorio di RanestRane, ma lo sviluppo del brano tende ad annacquare le restanti buone idee nel resto dei suoi oltre 6 minuti, alla ricerca di uno space-rock floydiano che perde spesso mordente nelle sue molte battute d’arresto.
Simile esito si ha in “Sonno come morte”, quello che di fatto è il brano-clou del platter, ovvero il momento in cui scattano l’istinto di sopravvivenza di HAL 9000 e la sua conseguente follia.

L’impressione è che mentre ciò che rendeva “Monolith” un grande album era il fatto di saper vivere di vita propria - non quindi dipendente dalla pellicola sottostante, bensì semplice beneficiario del surplus visivo donato dalla stessa - quello che non permette ad “HAL” di elevarsi allo stesso livello è l'essere fortemente vincolato al kolossal di Kubrick.
L’ascolto dell’album con la simultanea proiezione del film effettivamente dimostra questo fenomeno, rendendo più coinvolgenti certi momenti altrimenti troppo rarefatti e dilatati. Da segnalare, quindi, come “Buio intorno”, struggente ballata che accompagna il lento e interminabile recupero del corpo di Frank, riesca a regalare con questo approccio una stretta al cuore che in pochi potranno non sentire; per non citare il senso di ansia crescente e pericolo del gran finale "Computer Malfunction".

In ogni caso, pur con una leggera ma sostanziale flessione rispetto al passato, “HAL” è un disco di buona fattura che conferma i mezzi di una delle più interessanti realtà prog-rock nel panorama italiano. Sarà interessante ora vedere come si concluderà la trilogia con il prossimo episodio “Starchild”, nel quale ci sarà l’ambizioso compito di musicare la storica scena del viaggio finale.
Nel frattempo, visto il valore che aquisisce l'opera in sede live, per avere un ottimo assaggio di "HAL" meglio non perdere di vista la data italiana prevista per il prossimo 14 maggio.

29/03/2016

Tracklist

  1. Jupiter Mission
  2. Discovery One
  3. Broadcast News
  4. Freddo al Cuore
  5. AE-35
  6. Spacewalk
  7. La Perfezione che si Cerca
  8. Sonno Come Morte
  9. Buio Intorno
  10. Computer Malfunction

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