Speedy Ortiz - Foil Deer

2015 (Carpark)
indie-rock

Il 2015, ormai è chiaro, è stato l'anno del definitivo sdoganamento nineties su larga scala, e a ricordarcelo – una volta di più – è il secondo album degli Speedy Ortiz, licenziato a un paio d'anni di distanza dall'esordio “Major Arcana”.

Rispetto ad allora, il combo guidato dalla carismatica voce di Sadie Dupuis dimostra di aver ampliato il proprio orizzonte sonoro: se nella scaletta di “Foil Deer” rimangono tracce di indie-rock di scuola Pavement-iana (il singolo “Raising The Skate”, deliziosamente stralunato) e post-grunge (l'incolore “The Graduates”, una più riuscita “Zig”), “Homonovus” prova ad alzare l'asticella con un art-rock iniettato di sferzate rumoriste che apre la strada all'r&b dalle tinte oscure di “Puffer”, a suo modo l'avamposto più coraggioso (e moderno) ideato dalla formazione del Massachusetts.

Peccato che il suo esatto contraltare si manifesti a ruota nel punk-pop di “Swell Content”, nient'altro che una scialba imitazione delle Tacocat. Va meglio quando si torna nell'alveo di un indie-rock caricato di graffi noise (gli altri idoli dichiarati sono i Sonic Youth) nella breve “Ginger”, ma anche l'agrodolce ballata “Mister Difficult” sa affascinare con una grazia del tutto inedita.

I limiti degli Speedy Ortiz risiedono però nella confermata incapacità di mantenere standard elevati lungo l'intera tracklist, cosicché al fianco dei brani più ispirati si trovano capitoli francamente evitabili. D'altro canto, “Foil Deer” è il diario di bordo di una band che non ha paura di osare e, se necessario, di sbagliare. Nell'attesa di un'identità ben delineata e in qualche modo definitiva, questo secondo album ha le sembianze di un capitolo interlocutorio nel cammino verso un'auspicabile evoluzione.

01/12/2015

Tracklist

  1. Good Neck
  2. Raising the Skate
  3. The Graduates
  4. Dot X
  5. Homonovus
  6. Puffer
  7. Swell Content
  8. Zig
  9. My Dead Girl
  10. Ginger
  11. Mister Difficult
  12. Dvrk Wvrld

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