Tra le pagine semiclandestine dello sperimentalismo italiano più estremo, andrebbe ricordata la scena industrial, al cui interno spicca il misconosciuto duo milanese dei Capricorni Pneumatici. Attivi sin dal 1987 - ignoti al punto che non è nemmeno dato conoscere i loro veri nomi - hanno rappresentato un'esperienza originalissima di industrial esoterico, di elettronica contaminata dall'occultismo, di incubi cosmici rarefatti, di messe nere disegnate da geometrie minimali e citazioni di musica concreta.
Devono il loro nome all'esoterista, astrologo e occultista britannico Aleister Crowley (1875-1947), personaggio influente e ambiguo - definito dalla stampa inglese dei primi del 900 come "l'uomo più cattivo del mondo" - capace di affascinare e suggestionare, dopo la sua morte, buona parte della cultura pop. I Current 93 e i Coil - tra gli esponenti principali dell'industrial esoterico e maggiori influenze dei Capricorni Pneumatici - sono esplicitamente influenzati dal guru britannico; ma anche gruppi ben più noti e insospettabili ne hanno subito il fascino sinistro: i Beatles lo inseriscono nella leggendaria copertina di "Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band", Ozzy Osbourne gli dedica il brano "Mr. Crowley" nell'album "Blizzard Of Ozz" (1980), i Led Zeppelin lo citano molto spesso e nel loro terzo album inseriscono due sue frasi nel retro di copertina.
Dopo un breve periodo di grande attività tra il 1987 e il 1991, i Capricorni Pneumatici tornano nel 2016 col nuovo "The Erivar" mostrando un'inquietante capacità visionaria non dissimile dagli esordi, una tessitura industrial spesso macabra ("Inside Mother") e reiterata ("You Are Four And Magic"), venti elettronici dalle venature horror ("Ohyf"), oscuri paesaggi dark-ambient ("The Erivar") fino a giungere al fondo dell'abisso nei due brani finali - "Ord Traditori" e "Cyngus Olor" - sorta di invocazioni demoniache, registrazioni di veri sabba di streghe nel preludio di un evento sacrificale.
I Capricorni Pneumatici con "The Erivar" proseguono la loro avventura mostrando quanto possa essere potente e visionario il versante più clandestino e meno noto della scena industrial italiana.
26/09/2016