Inutile negarlo, Gwen Stefani ci rimane congenitamente simpatica. Era divertente vederla saltellare come una monella garage assieme ai suoi coloratissimi No Doubt. Per tacere di quando la vedemmo trasformarsi, con una mirabolante capriola, in quell'irresistibile popstar capace di mescolare nostalgia e lustrini Eighties a sfavillanti produzioni urban-j-pop. Il tutto, senza mai perdere il sorriso e una freschezza bionda ossigenata che non la fa proprio apparire volgare, ma che anzi la rende una delle possibili eredi al trono di Deborah Harry assieme all'amica del cuore Shirley Manson.
Tuttavia, Gwen ha anche un lato B, una tendenza a spargere le proprie energie alla ricerca di motivetti talvolta davvero scontati, una caratteristica osservata sull'ultimo, poco fortunato, "The Sweet Escape" (2006), ma anche il più recente "Push And Shove", con la sua vecchia band, non aveva fatto poi tanto per riscattarla. Un chiacchieratissimo divorzio, un periodo di merda, nuovi fling e tanta energia: Gwen Stefani oggi dovrebbe essere finalmente una songwriter capace di dare alle stampe un album degno del suo nome - "This is What the Truth Feels Like" infatti è un titolo che porta con sé grosse promesse confessionali, ma che purtroppo non sempre vengono ripagate.
La stessa Gwen ha sparato subito le cartucce migliori. Sono davvero poche le popstar del suo rango capaci di mettersi a nudo con una scarna ballata quale "Used To Love You" e uscirne vittoriose - non solo, quell'impietoso videoclip girato in una sola ripresa risulta magnetico proprio grazie all'emozione che trapela dal volto corrucciato: con un nulla, Gwen ha tirato fuori la break-up song più toccante degli ultimi mesi. Poi se n'è uscita con l'opposto tematico di "Make Me Like You", sfiziosa pop song primaverile di disarmante semplicità, nella quale l'autrice appare nuovamente libera e viva dopo tredici anni di matrimonio e tre marmocchi sulle spalle - quando, nell'intermezzo prima della ripresa, Gwen fissa la telecamera e sospira quel "thank God" facendo perno sulla "g", si sente tutto il peso della sua gratitudine.
Pochi giorni fa, invece, ecco "Misery", altro compendio squisitamente melodico dove Gwen si strugge in un implorante ritornello senza perdere di vista il bersaglio - la riprova di tutto il valore dell'insostenibile leggerezza del Pop quando viene ben eseguito.
Sul resto dell'album Gwen non cade mai veramente in basso, ma quell'irresistibile vena mostrata dai singoli spesso viene meno. Fa piacere ascoltare antiche reminescenze ska su "Where Would I Be?", mentre l'attuale tendenza tropical house viene onorata da "Truth" e soprattutto "Send Me A Picture" - quest'ultimo il pezzo sul "sexting" più pudico della sua era: si può parlare di relazioni via smartphone anche senza mostrarsi volgari come una Kardashian.
Nonostante una produzione smaltata, le altre canzoni si perdono tra le smagliature delle calze, soprattutto quando tentano la rincorsa della sempiterna "Hollaback Girl" - vedasi la sguaiata "Red Flag", o i saltelli a fiato corto di "Naughty", poco convincente pezzo punitivo dedicato all'ex-marito Gavin Rossdale, infilato in scaletta più per alimentare il fuoco del gossip che per il bisogno di dovergli davvero dire qualcosa. Il grezzo cameo di Fetty Wap, e l'inspiegabile uso massiccio del vocoder, fanno di "Asking 4 It" il suo pezzo peggiore di sempre, in certi fraseggi la voce sembra quella di Britney Spears.
Possiamo dar credito a Gwen Stefani per il modo in cui gestisce le proprie uscite, per come vuol tenersi al passo con le sonorità più in voga, il panorama pop nel quale si muove è dei più sdrucciolevoli, e dove eventualmente cade lei, ci sono già decine di ben più blasonate popstar che vi son cadute prima e pure peggio.
Quando Gwen agguanta il pezzo giusto è ancora imbattibile, ma dopo un decennio d'attesa era lecito aspettarsi qualcosa di più completo da una raccolta presentateci con cotanta aspirazione redentoria. C'è insomma l'amara constatazione che, nonostante una personalità sempre frizzante e sbarazzina, il miracoloso equilibrio raggiunto da "Love. Angel. Music. Baby." rimarrà un episodio unico e insuperato.
21/03/2016