Per l'occasione, la band guidata dal vocalist Nic Offer non rinuncia al consueto armamentario di trovatine funky e sezioni ritmiche hawaiane che strizzano l'occhio sia ai Talking Heads più esotici, sia ai fari della primissima ora come Liquid Liquid.
Nel disco spuntano così tracce come "NRGQ", tese a incarnare appieno questa bizzarra e spiritata fusione, a cui si aggiunge qua e là una cassa "dritta" ben inserita nei cambi ritmici. La ricetta ben collaudata in quello che resta il loro capolavoro, e tra gli album meglio riusciti dell'ondata disco punk-funk dei Duemila in scia James Murphy e Tim Goldsworthy, "Louden Up Now", torna prepotente tra bassi pompati, come nel caso di "Five Companies", e quelle che sembrano quasi delle B-side tratte dal medesimo Lp, magari messe a lucido con furbizia, vedi la pimpante "Dancing Is The Best Revenge".
La carenza di nuovi spunti e soluzioni avvincenti appare evidente nella seconda parte dell'album, con tracce che scorrono via tra un coretto e l'altro ("Throttle Service"), o per dirla tutta tra un Martini e l'altro da gustare in spiaggia ascoltando canzonette in scia house a cui non manca la chitarrina vagamente sofisticata e qualche fiato a gonfiarne l'ipotetico potenziale, prima che un synth marziano molto Daft Punk-oriented mescoli le carte, rendendo il tutto un polpettone in partenza accattivante, ma nella sostanza ormai decisamente scipito.
"Shake The Shudder" è dunque un album che si lascia ascoltare senza troppe pretese, e che potrete gustare al meglio in qualche party pre-serale dell'estate alle porte. Offer e soci sono dei gran marpioni e sanno come far divertire le persone. Su questo non ci piove. Ma allo stesso tempo mettono sul piatto un lavoro di cui nessuno sentiva il bisogno, donandoci momenti che per certi versi nulla tolgono, ma di certo nulla aggiungono al loro spessore.
I tempi di "Me And Giuliani Down By The School Yard (A True Story)" sono purtroppo lontani. E insistere con lo stesso copione senza la medesima ispirazione è un giochino che lascia spesso e volentieri il tempo che trova, e un po' di amaro in bocca.
(24/05/2017)