Decemberists

I'll Be Your Girl

2018 (Capitol)
synth-pop, americana
6.5

Iniziamo subito tranquillizzando lo storico seguace dei Decemberists: per quanto "I'll Be Your Girl" sia il disco in cui appaiono i synth, qui potrà comunque trovare i tratti che ha sempre amato del collettivo di Portland. "Once In My Life" inizia come un loro classico: poco a poco gli accordi di chitarra classica si fanno più forti e la voce inconfondibile di Colin Meloy intona uno dei suoi potenti struggimenti, mentre il resto della combriccola gli tiene testa a dovere. L'intensità aumenta e all'arrivo del ritornello non possiamo non apprezzare il riuscito innesto del sintetizzatore. Sarà così per tutto l'album: nonostante "I'll Be Your Girl" sia stato anticipato come il lavoro Depeche Mode-New Order dei Decemberists (più i primi che i secondi), l'aspetto elettronico non stravolge affatto i canoni compositivi del gruppo, ma li accompagna e sostiene nella formazione di riusciti brani pop. Stesso discorso, quindi, per la successiva e altrettanto bella "Cutting Stone", dall'ipnotico basso e vortice di tastiere. Il terzetto-synth d'apertura si chiude con il singolo di lancio "Severed": perfetto per presentare la nuova smagliante veste, impreziosita dalla solita impeccabile produzione di John Congleton.

La successiva "Starwatcher" è pura tradizione-Decemberists, puntellata dal delizioso passaggio di una Jenny Conlee sempre ispiratissima. Come per 
"What A Time To Be Alive"
 dei Superchunk, anche "I'll Be Your Girl" risente delle presidenziali americane del 2016, quindi se il bizzarro (in senso buono) pessimismo cosmico di Meloy in precedenza vi poteva sembrare esagerato o gratuito, qui sapete chi è il colpevole di tali scoramenti ("Tripping Away", "Everything Is Awful", "Sucker's Prayer"), anche se - come copertina dimostra - tra le tracce domina più brio e colore.
"We All Die Young", tragica nel titolo quanto sbarazzina nel mood, anticipa un altro topos della produzione dei Decemberists, ovvero l'epico sfogo narrativo "Rusalka-Rusalka/Wild Rushes": otto intensi minuti di sirene e marinai perfettamente arrangiati, a cui segue la dolce chiusura di "I'll Be Your Girl".

Per quanto manchino pezzi della caratura di "A Beginning Song" capace di alzare il livello del precedente "What A Terrible World, What A Beautiful World", i Decemberists arrivano all'ottavo album dimostrando di avere ancora qualcosa di bello da dire, in una forma spesso nuova e avvincente. Alla fine, visti i talenti in questione, possiamo stare tutti tranquilli.

06/04/2018

Tracklist

  1. Once In My Life
  2. Cutting Stone
  3. Severed
  4. Starwatcher
  5. Tripping Along
  6. Your Ghost
  7. Everything is Awful
  8. Sucker’s Prayer
  9. We All Die Young
  10. Rusalka, Rusalka / Wild Rushes
  11. I’ll Be Your Girl

 



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