C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico
(Giovanni Pascoli)
Non so se Jake Xerxes Fussell conosca questa frase di Pascoli, forse si: avendo egli scavato nella tradizione culturale, con lo stesso metodo del grande Alan Lomax, rispolverando la tradizione e donandole nuova luce. Quel che è certo e che “Out Of Sight” rende onore alla citazione sopra riportata, grazie a un eccellente processo di rivitalizzazione di musica folk tradizionale, a volte poco nota.
Jake tratta ogni canzone come un prezioso oggetto d’antiquariato, esaltandone l’estatico fascino privo di una dimensione temporale ben precisa. Il metodo è quello già abilmente elaborato per “What In The Natural World”, con il musicista che riduce al minimo l’estetica delle composizioni, quindi ne estrae la linfa vitale, adornandola di sonorità eleganti, e a loro modo rivoluzionarie.
E’ in fondo la stessa operazione compiuta in passato da Ry Cooder e Fairport Convention sui due diversi versanti folk, Jake ha appreso dal primo il rigore strumentale e il rispetto per le intenzioni dell’autore, dai secondi ha attinto quella intensità emotiva che nasce dalla meraviglia e dallo stupore che si prova al cospetto del ricco patrimonio artistico e culturale del passato.
Il lungo processo di ricerca e di assimilazione dell’artista questa volta è supportato da una band stabile, che non tradisce neanche per un istante le premesse dell’etnomusicologo americano.
E’ affascinante come Jake Xerxes Fussell riesca a restituire a “The River St. Johns” il tocco naif e grezzo da gospel marinaresco, ed è sorprendente come sia capace di ritoccare la natura dello strumentale “16-20”, trasformando il tono meditativo originale, in un potenziale moderno drone elettro-acustico.
Che “Out Of Sight” sia un progetto più corale è particolarmente evidente nell’inattesa rilettura di “Three Ravens”, qui decurtata di un elemento formante come il testo e affidata alle sapienti mani dei cinque musicisti (tra i quali l’amico di vecchia data Nathan Bowles).
La forza narrativa di “Out Of Sight” è immacolata, ricca di preziose sfumature e riferimenti culturali e artistici: Jake adatta vecchie canzoni irlandesi in un avvolgente valzer (“Michael Was Hearty”), s’arrende al languore di “The Rainbow Willow”, accenna un morbido ritmo in “Oh Captain”, fino a raggiungere la completa estasi poetica nella conclusiva “Drinking Of The Wine”.
E’ senza dubbio agevole archiviare la musica di Jake Xerxes Fussell come folk, o folk-blues, ma la produzione discografica del musicista americano è caratterizzata dall’abilità di trasformare l’ordinario in singolare, la tradizione in modernità, l’essenzialità in magniloquenza, e “Out Of Sight” è l’ennesima conferma di un talento che non ha eguali.
22/06/2019