Ha provato a resistere al richiamo dell’arte, Arabella Rauch, figlia di madre coreana e padre tedesco, entrambi cantanti lirici. Ma, dopo aver intrapreso un percorso di studi in medicina, si è trovata di fronte a un bivio. L’impossibilità di conciliare la carriera di medico con la mai sopita passione per la musica ha convinto la giovane ragazza tedesca che era il momento di fare una scelta.
Sotto il moniker di Josin, la musicista ha iniziato a pubblicare una serie di Ep, prima di concretizzare un vero e proprio esordio “In The Blank Space”, che è il frutto di ben cinque anni di lavoro. Un’onirica alchimia di elettronica e flussi orchestrali tiene in sospeso le atmosfere, a volte grevi e a volte lievi, di un album che a un primo approccio ostenta chiare influenze dei Radiohead di “Kid A”, anche se è tutta una generazione di musicisti a far da corollario alle sognanti composizioni di Josin.
C’è un’energia pulsante dietro le placide lande sonore di “In The Blank Space”, percepibili già dalle note della title track, dove l’artista sembra prendere per mano le intuizioni del felice connubio tra Rustin Man e Beth Gibbons per trasportarle in una dimensione più romantica e cristallina. L’impeto di “Healing” è un altro prezioso tassello, una morbida cavalcata post-rock, ardentemente classicheggiante sostenuta da incalzanti loop, ed è il canto a condurre le emozioni verso un sognante caos. La stessa voce che ricama e tesse le trame elettroniche di “Burning (For A New Start)”, un brano in cui le assonanze con Thom Yorke sono leggermente ingombranti.
Non spaventino i continui raffronti: in verità si potrebbero citarne altri, come Bjork e i Sigur Ros; la musica di Arabella Rauch è dotata di una forte personalità, grazie a un pregevole equilibrio strumentale e alla splendida voce dell’autrice.
L’estatica e solenne bellezza del matrimonio tra voce e organo in “Evaporation”, il tocco neoclassico del pianoforte in “Company” e la trasfigurazione ritmica che spinge la voce di Josin verso un sognante falsetto in “Once Apart” sono solo una parte delle piccole meraviglie che si nascondono dietro le note di “In The Blank Space”.
Un esordio avvincente e creativo per un’artista che, in un ambito emotivo già ampiamente esplorato, è riuscita a catturare quel briciolo di poesia che ancora si annida nei residui spazi vuoti dell’animo umano.
16/04/2019