Una mirror ball a forma di cuore spezzato: sono queste le sembianze dell'artwork scelto dal produttore più cool del mondo come scrigno del suo quarto Lp in proprio. Si tratta, insieme al chiaro titolo dell'opera, di un efficace riassunto dei mood che popolano le sue dodici canzoni. Mattina presto, o tarda notte, chiamate il momento come preferite: la musica si abbassa, si alzano invece le calde luci della pista, tradendo make-up scontornato dal sudore e sguardi melancolici, disillusi dall'affievolirsi della sbornia.
A interpretare questi “Late Night Feelings“ Ronson ha chiamato a sé un cast tutto al femminile di stelle di prim'ordine, che ha diretto alla maniera di un grande regista cinematografico, piuttosto che da producer – viene da dire a causa della natura immaginifica del mix di suoni e parole. La fa da padrona la voce profonda di YEBBA, record di presenze con le sue tre canzoni, ma ci sono anche Camila Cabello, Lykke Li, Miley Cyrus, Angel Olsen e la rediviva Alicia Keys, impegnata nell'energico electro-r&b “Truth“.
Le atmosfere crepuscolari e languide di cui il disco è impregnato non impediscono però a Ronson di sbizzarrirsi con gli adorati giri di basso funk che fecero la fortuna, specie in classifica, di “Uptown Special“, del quale lo spleen di “Late Night Feelings“ potrebbe difatti essere considerato una specie di after party.
Si parte quindi con il groove sinuosissimo della title track, affidata alla vocalità nordica di Lykke Li, qui assolutamente in parte. Come del resto lo è sul finire del disco e della notte, “2 AM“, accompagnata solo da una chitarra acustica, e quindi nuda come lo era stata soltanto in certi, fragili frangenti dello splendido “I Never Learn“.
This world can hurt you
It cuts you deep and leaves a scar
Things fall apart, but nothing breaks like a heart
And nothing breaks like a heart
Canta Miley Cyrus sensuale e ferita nella struggente e papabile hit "Nothing Breaks Like A Heart“ svelando una veste inedita: equidistante sia dagli esordi easy listening che dalle stramberie con gli amici Flaming Lips.
È tempo di eccitanti novità anche per Angel Olsen, che in “True Blue“ prima viene sintonizzata sulle frequenze di una radio noir à-la Portishead e poi accompagnata da beat sintetici. Si chiude con gli occhi lucidi di “Spinning“ altra ballata sintetica dove l'algida voce di Ilsey viene trasfigurata dal vocoder alla maniera di Sia e Imogen Heap.
Nonostante la produzione perfetta (e con Mark Ronson come potrebbe essere altrimenti) e meno passatismo di quattro anni fa, “Late Night Feelings“ non sta incassando e facendo parlare a dovere, non come ci si aspetta da un artista pop di questo calibro. Ma date le splendide canzoni qui contenute e la materia di cui oggi si nutrono le classifiche, il fatto può essere interpretato come un sintomo di qualità.
11/07/2019