Carcass - Torn Arteries

2021 (Nuclear Blast)
melodic death metal

È inconfondibile il marchio di fabbrica targato Carcass, fin dalla curiosa e originale copertina (le opere di Giuseppe Arcimboldo devono aver lasciato il segno!). Un’iconografia che ancora oggi riesce a differenziare la band di Liverpool dalle tante altre realtà cresciute a pane e melodic death metal. Ma non è tutto. “Torn Arteries” prova infatti a deviare rispetto al percorso più canonico del precedente “Surgical Steel”, ponendosi quasi come un anello di congiunzione tra il mastodontico “Heartwork” (1993) e il tanto discusso “Swansong” (ovvero il canto del cigno che nel 1996 chiuse la prima parte della carriera del gruppo).

La buona notizia è che Jeff Walker e Bill Steer hanno ancora delle frecce al proprio arco: gli anni passano ma dietro al microfono nulla sembra essere cambiato (lo screaming è sempre tagliente e velenoso), mentre quella chitarra continua a macinare riff di indubbia qualità, alternando imperiose melodie a rocciose aperture cariche di groove (eloquente è lo spirito 70’s che aleggia nell’ottima “Dance Of Ixtab”).
Questi Carcass in versione heavy sembrano addirittura funzionare meglio rispetto a quelli che tentano assiduamente la strada dell’uptempo (la title track scorre via in maniera abbastanza anonima), non a caso la scelta di accantonare la velocità viene ripagata a dovere da alcuni passaggi certamente riusciti, come “Eleanor Rigor Mortis” o “The Devil Rides Out”.
Inoltre, tra le varie composizioni, si riesce persino a catturare un’anima vagamente progressiva (i Carcass amano mischiare le carte, soprattutto dopo gli assoli), a cominciare dalle continue giravolte della fin troppo prolissa “Flesh Ripping Sonic Torment Limited”. Se dunque andiamo a scavare nel profondo, si può anche intravedere quel songwriting ancora legato all’approccio del più cerebrale “Necroticism” (1991), il capolavoro dei Carcass post-grind.

La sala operatoria di questi britannici non è più quella di una volta, questo è assodato, però l’assenza di sangue vivo qui è compensata da un mestiere mai fine a se stesso, anche perché l’autocitazione messa in atto dagli albionici riesce comunque a risultare unica, pur con le sue cadute di tono (“In God We Trust” o la successiva “Wake Up And Smell The Carcass/Caveat Emptor” hanno il sapore di un’anestesia totale).
“Torn Arteries” si rivela dunque un disco più che onesto, un lavoro che esce alla distanza proprio grazie alle sue trame complesse e articolate, da scoprire ascolto dopo ascolto.

26/09/2021

Tracklist

  1. Torn Arteries
  2. Dance Of Ixtab (Psychopomp & Circumstance March No. 1 In B)
  3. Eleanor Rigor Mortis
  4. Under The Scalpel Blade
  5. The Devil Rides Out
  6. Flesh Ripping Sonic Torment Limited        
  7. Kelly’s Meat Emporium
  8. In God We Trust 
  9. Wake Up And Smell The Carcass/Caveat Emptor
  10. The Scythe’s Remorseless Swing

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