Continua a consolidarsi il connubio artistico fra Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina: i titolari del brand La Rappresentante di Lista nascono come attori teatrali, ma subito dopo il loro incontro si tramutano in progetto musicale fra i più promettenti del sottobosco indie italiano. Non solo grandi potenzialità: giunti al quarto album iniziano a togliersi anche qualche soddisfazione. A moltiplicare in maniera esponenziale il loro livello di notorietà ha provveduto la partecipazione al Festival di Sanremo 2021 con la canzone giusta. “Amare”, posta fuori dalla cornice del Teatro Ariston (dove si sono resi protagonisti di un’esibizione molto apprezzata), acquista ulteriore forza, come dimostrato dal video prodotto come contributo per il Concertone romano del Primo Maggio. La hit decisiva che serviva al duo per spiccare quel salto che ci auspicavamo già ai tempi del precedente “Go Go Diva”.
“My Mamma” è un disco saldamente ancorato a temi di grande contemporaneità, concepito su un’attenta alternanza fra elettronica e strumenti più tradizionalmente da rock band, fra crescendo densi di pathos, grande verve strumentale, elementi etnici attentamente rifiniti, passionalità, rifrazioni iberiche, e – quasi sottotraccia - anche qualche efficace chitarra elettrica. L’album ha vertici importanti che diventeranno senz’altro i grandi classici del duo (oltre al pezzo sanremese, svettano la possente “Alieno” e la descrittiva “Religiosamente”), ma anche brani oggettivamente più deboli, come “Fragile” (l’unica cantata da Dario), che parte urban per poi piegarsi all’it-pop più spicciolo.
La parte conclusiva presenta tre riusciti diversivi: l’enorme dolcezza di “Paesaggi stranieri”, un caldo abbraccio concepito per pianoforte e voce, il declamato nelle strofe di “Resistere”, i continui cambi di registro di “Mai Mamma”. Ovunque troviamo frasi ripetute ad libitum, con l’intento di inventare tormentoni, oppure ritornelli che diventano amuleti per lanciarsi in alto in classifica. “My Mamma” dopo Sanremo si è arrampicato fino al quinto posto delle chart italiane: oggi non significa più vendere centomila copie o diventare ricchi, ma è un traguardo che soltanto pochi mesi fa poteva sembrare una chimera per l’affiatato duo siciliano. E un viatico necessario per ambire a portare le proprie canzoni in spazi sempre più grandi e importanti, quando live club e Festival potranno riprendere la normale attività. Ci auguriamo possa avvenire molto presto…
12/05/2021