Dieci Piccoli Italiani

Dieci Piccoli Italiani - N. 89

di AA.VV.

tfasTF+ - Organic, Synthetic, Ensemble Material/AS - Untitled (2018, Whereiswave?)
experimental, noise, abstract

Chi conosce Gaspare Sammartano (ex-Cannibal Movie, Sammartano) e il catalogo della sua prima etichetta Lemming Records sa anche del suo disprezzo per il concetto stesso di "accomodamento". Il postulato è il medesimo su cui si fonda "Whereiswave?", la nuova "factory" di talenti caustici messa in piedi con altri giovani artisti tarantini. Senza perder tempo, la label/collettivo ha già lanciato due uscite su nastro in 50 copie ciascuna, la prima a nome "TF+", progetto di Antonio Greco, la seconda a firma "AS", sigla di Alessio Sangregorio. L'esordio di TF+, "Organic, Synthetic, Ensemble Material", registrato tra Taranto e Berlino, esplora la dimensione psicologica del suono con due suite in perenne bilico tra sound-art e noise. Elettronica primordiale, oscure sequenze elaborate attraverso la sintesi granulare, sventagliate sintetiche, sibili amorfi, stillicidio di mercurio e paralinguaggio alieno sono il menù presentato all'ascoltatore da Greco, con spolverata di power-electronics e riduzione di techno in accompagnamento alla portata finale.Il debutto di AS, "Untitled", consta invece di un'unica traccia della durata di circa mezz'ora, giocata su assemblaggio e manipolazione di materiale sonoro rinvenuto dal Nostro sull'attico di una casa sfrattata. La musique concrète, intrecciata a droni sciamanici, gorgheggi nebulosi e sinistri field recording, costituisce il leitmotiv di questo paesaggio sonoro tratteggiato sulla luna, con i contorni deviati qua e là da ghirigori di interferenze, prolungate graticole industriali e loop vocali. Come in una vecchia ballroom, di quelle care a Caretaker, a un certo punto si fa spazio anche l'eco lontana di un brano jazz anni 30, seguita a ruota da un estratto di "Cant't Take My Eyes Off You" reiterato all'infinito e da beat hip-hop campionati in chiusura (Davide Tucci  7/10)


francescosbracciaFRANCESCO SBRACCIA - Etimologia (2018, Genziana Dischi)
songwriter

Primo lavoro in italiano per questo musicista abruzzese, che aveva pubblicato un Ep in inglese. Queste nove canzoni si basano sull'equilibrio tra introspezione e cura del dettaglio: il suono non è quasi mai scarno, e anche lo spettro vocale è piuttosto ampio, ma allo stesso tempo c'è una delicatezza melodica e interpretativa sempre in grado di dare all'ascoltatore l'impressione di una proposta intima e senza fronzoli. Dal morbido ritmo della title track, alla chiara ispirazione all'ultimo Bon Iver di "Tocca A Me", all'elettrificazione di "Rinnovare", via via fino al dolce crescendo della conclusiva "Remota", questo disco piace soprattutto per come riesce a declinare in modo sempre diverso e ogni volta efficace l'idea di base, e per come evita il rischio, sempre presente in produzioni di questo tipo, di risultare troppo preciso e poco sentito. In queste nove canzoni, invece, di genuinità emotiva ce n'è eccome, e anche per questo motivo, l'ascolto risulta piacevole e coinvolgente (Stefano Bartolotta  7/10)


bananajoe.BANANA JOE - Supervintage (2018, Pioggia Rossa)
alt-rock

Il trio genovese dei Banana Joe, dopo un'eccellente gavetta di esibizioni dal vivo, debutta con "Supervintage" (nomen omen). Il primo assalto è il loro primo classico, "Tara", hard-funk ululante e sincopato, quasi alla New York Dolls. "Neve" ha una buona progressione in due tempi, uno gravoso e l'altro accelerato. "Polvere" importa il nuovo rock'n'roll Strokes-iano, ma non si accontenta: lo discioglie in canto fantasma in stile Bono. Grazie, appunto, a un lavoro granitico e insieme atmosferico sulle voci, il disco vanta un post-grunge con modi sbrigliati dal piglio peperino. Qualche canzone senza direzione ("Queen dei cofani") e un finale strumentale elettronico di musica discreta "potenziata", "Omertse", un tantino fuori contesto ma pure in qualche modo anticipato dall'intermezzo di rumori campionati in "Vicissitudini di una ragazza", che svela competenze aliene - in realtà una collaborazione con la pittura sonora di Fabio Cuomo - e quasi ruba la scena al resto (Michele Saran  6,5/10)


larappresentantedilistaLA RAPPRESENTANTE DI LISTA - Go Go Diva (2018, Woodworm)
alt-pop

La Rappresentante di Lista è il progetto musicale creato da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina nel 2011, oggi giunto al traguardo del terzo disco. Il duo continua a esprimersi con l'obiettivo di far convivere musica e teatro, cosa che avviene in maniera ancor più chiara durante le loro esibizioni dal vivo. "Go Go Diva" contiene undici istantanee che alternano energia ("The Bomba") a momenti più riflessivi ("Giovane femmina", "Panico", "Woow"), senza disdegnare qualche elegante tappeto di beat ("Poveri noi") e mantenendo sempre una grande attenzione per gli aspetti testuali ("Questo corpo"). Oramai considerabili fra i migliori giovani talenti del circuito indie nazionale, Veronica e Dario dimostrano di poter confidare nel grande salto, grazie a una scrittura sempre più sicura, dalla quale potrebbe prima o poi uscire l'hit decisivo (Claudio Lancia  6,5/10)


immcI MIEI MIGLIORI COMPLIMENTI - Le Cose Cambieranno Ep (2018, Digitale 2000)
songwriter, synth-pop

La sua "Colazione da Gattullo" è ormai un piccolo cult dell'indie-pop recente, e i numeri che sta macinando su Spotify lo rendono senz'altro uno dei nomi più caldi del nuovo pop milanese. Da quando non fa più rap con gli Electrofants, e quando non indossa le vesti di autore Warner per altri cantanti, Walter Ferrari ('92) si fa chiamare I Miei Migliori Complimenti e sulle ali di un romanticismo che più millennial non si può, scrive e canta delle singolari canzoni d'amore, tenere e impacciatissime. Se nell'Ep d'esordio ("Le disavventure amorose di Walter e Carolina", ascolto consigliato) si parlava del piacersi al di sopra dei "mi piace su Instagram" e di rimanerci sotto per ragazze scovate nell'atto di "shazammare i Cure", nei nuovi cinque pezzi di "Le Cose Cambieranno" entrano a gamba tesa Tinder, l'America che non è più democratica, fantasticherie su misura ("Se Milano avesse il mare / e la Darsena non conta"), dancehall da ballare in Piazza Duomo e Aldo Giovanni e Giacomo. Un fitto flusso di eventi, circostanze ed umori, con un verso iconico a fungere da epicentro: "Cosa resterà di questi anni Dieci/ oltre a noi due sul letto distesi" (da "Mathilda e Futura", una delle migliori). Risaltano e convincono anche la triste gomma electro-pop di "Inter-Cagliari" e la freschezza melodica di "Sabato", un po' meno le soluzioni poco originali della titletrack e di "Ricalcolo". Alla fine è uno degli "sbandati" della canzone pop italiana, della stessa pasta di un Carboni o un Calcutta, per intenderci: probabilmente meno talentuoso, ma ugualmente balordo, e per questo interessante. Le cose cambieranno, insomma; Walter Ferrari proverà a starci dietro e chissà che prima o poi, nel suo vagare, non riesca a imbattersi nella canzone definitiva, storta e originale quanto le storie che canta e i personaggi che le abitano. La canzone che finalmente spaccherà le radio (Tommaso Benelli  6,5/10)


lostranieroLO STRANIERO - Quartiere italiano (2018, La Tempesta)
disco-pop

Formati nel 2014 in quel di Acqui Terme, il quintetto dei Lo Straniero (due voci, tre sintetizzatori, due drum machine, chitarra e sezione ritmica) debutta con il disco omonimo (2016). Un paio d'anni dopo "Quartiere italiano" incorpora anche Gianni Masci (oltre a un cameo al canto di Gian Maria Accusani) e precisa i loro intenti, in un ideale confine tra il Battisti soft-funk dei tardi 70 e i Pet Shop Boys più elegiaci. Il combo riesce a suonare derivativo senza scadere nel triviale, da movenze esotiche ("Dove vai") a cadenze scattanti ("Quartiere italiano", "Intrecci"), da impulsi discotecari electro-funk ("Cardio") fino a citare deliberatamente i Simple Minds di "Don't You" ("Madonne"). Poi inanella tre possibili hit quasi una dopo l'altra, "Seduta spiritica", "Sorella" e "Vampiro", e si avvia a una conclusione brillante. C'è interesse nella confezione in stile sci-fi (produzione: Alessandro Bavo), specie nella seconda parte più eccitante e meglio formata, e nella cultura ermetica nei testi, meno nel contenuto. Di riffa o di raffa il disco funziona. Si balla (Michele Saran  6/10)


ismael_01ISMAEL - Quattro (2018, Macramè Dischi)
alt-rock

Il reggiano Sandro Campani è un romanziere ormai affermato con diverse pubblicazioni all'attivo, da "E' dolcissimo non appartenerti più" (2005), a "La terra nera" (2013), fino a "Il giro del miele" (2017), oltre alla raccolta di racconti "Nel paese del Magnano" (2010). Attività parallela e altrettanto proficua è poi quella di cantautore a capo degli Ismael, in quintetto, di cui "Quattro" è un buon esempio. Le sue parole certamente impepano e un po' invadono "E dove andrai, Luchino?" (una loro "Desolation Row"), "Il nocciolo della questione" (un blues sudista con cambio di tempo), "Quante case spente" (la più sconsolata), "Barbäj" (in dialetto stretto), ma caratterizzante è anche il sax di Piwy Del Villano. Particolarmente emozionale è il ciclo delle "canzoni": "Canzone del melo", "Canzone delle gazze", "Canzone dello specchio", la Neil Young-iana "Canzone dei salici". Trascorsi dieci anni dal primo "Ismael" (2008), e poi "Due" (2010) e "Tre" (2014), la formula non cambia, e in fondo non stanca, nonostante la ripetitività nella produzione del suono e nella concezione globale lo mantenga al rango di rocketto provinciale. Se il paragone si fa con Ligabue, questa è musica classica e, ovviamente, letteratura. Ospiti alle tastiere (Emiliano Mazzoni, Andrea Fontanesi) e un cameo del "maggiarino" Marco Pozzi per il canto tradizionale "Emilia" (Michele Saran  6/10)


levriero_01LEVRIERO - Casa (2018, Boa Studio)
it-pop

Piccoli esordi che rischiarano l'orizzonte, accendendo il gioco di richiami e rifrazioni di spunti già ascoltati in passato. Proprio allo scadere di uno degli anni d'oro del nuovo pop italico, ecco Levriero, il progetto ideato da Gianni Trotta, romano, in passato voce e chitarra negli El Paso. Con il materiale in testa ha riunito un gruppo di amici in sala di registrazione, che non aveva ascoltato nessuna bozza preliminare prima di quel momento. Nello spazio di un paio di giorni si sono materializzate le cinque tracce che compongono "Casa", Ep prodotto da Andrea Messina. Tutto molto spontaneo, tutto molto immediato, le ascolto e dentro ho la sensazione di trovarci qualcosa che arriva dalle parti dei Verdena meno irruenti, e soprattutto parecchie influenze di Edoardo Calcutta. Non male come mix, it-pop con sprazzi "alternative", un buon modo di apparecchiare la tavola, seminando belle speranze per il futuro. L'iniziale "Piume" è già da sola un buon biglietto da visita, che dimostra come Levriero sia salito sul carro giusto, al momento giusto (Claudio Lancia  6/10)


ioelatigre_03IO E LA TIGRE - Grrr Power (2018, Garrincha)
alt-pop

Quasi un'inversione a U per Aurora Ricci e Barbara Suzzi, Io E La Tigre, dalle timide filigrane melodiche retrò di "10 e 9" (2015) e l'Ep "Per sempre" (2017) alle rocker scalmanate di "Grrr Power", come anzitutto per "Singapore". Che questo non sia precisamente il loro campo lo provano poi "Ieri il mondo mi è caduto addosso", una carica space-rock mai detonata in buon ritornello, e "Dammi le chiavi", chiusa comunque in un lento imperiosamente sgolato degno di Gianna Nannini e Mia Martini. Qualcosa delle loro magie di armonie a cappella riaffiora in "Ti prendo a pugni", ma nel sing-along "Se entrambi i nostri aerei cadessero" si odora più Ricchi e Poveri ("Mamma Maria") che Juliana Hatfield, e la pianistica "Luna piena", il punto più basso, fa persino il verso a Laura Pausini. "Madre di Dio" è un esperimento di armonia psichedelica da tardi Beatles riuscito solo in parte. Co-scritto per le musiche con Andrea Comandini. Classico concept sulla rottura di una relazione amorosa, soffoca senza pietanza la fibra delle canzoni con verbosità, scrittura traballante, irruenza non così in tono. Anche il suono, pur sempre contagioso, difetta della loro deliziosa fragilità. Da aggiungere al loro canzoniere solo "Il bisonte", filastrocca metaforica, e ancora meglio lo spettacolare refrain di "Storie maledette", sulla più umile delle danze da sagra popolana (un piccolo tributo alla loro provenienza emiliana) (Michele Saran  5,5/10)


onoratasocietaONORATA SOCIETÀ - L'anima animale (2018, autoproduzione)
reggae

La storica crew ragusana degli Onorata Società debutta a più di una decade dalla sua fondazione con "Follow Me" (2010), loro autentico manifesto in cui il reggae-pop impegnato si espande nell'hip-hop ("Petri Petri"), nello swing ("La musica la metrica") e nel crossover d'impatto ("Visioni"). "Medicina popolare" (2013), con "Piani validi", prosegue all'insegna di nerbo e passione. Per il terzo "L'anima animale" la banda coglie invece l'occasione per ripensarsi in armature elettroniche che cercano ancora a stento di preservare la dimensione tribale, da "Maluversu" a "Randagi", a una "Giungla" che finisce per fare il verso alla "Walk Like An Egyptian" della Bangles. Le più pacate e sentimental-esistenziali "Bisogno necessario" e "Il cuore di Andrea", ballate di compromesso commerciale, suonano già meno esose. Con un titolo preso da un pezzo del disco predecessore, e la supervisione di Lello Analfino dei vicini e coevi Tinturia - un featuring in "Nuovi eroi", peraltro la più ficcante - e la nuova fiammante produzione di Francesco Prestigiacomo, ottiene risultati misti, dalle movenze accattivanti al piglio danzereccio, in un involucro un po' finto, e si autosoffoca in un andazzo meccanico che trova, nel bene e nel male, coerenza col finale vaudeville robotico "Felicemente social". Gli assalti civili dei testi appassiscono in luoghi comuni, la breve durata (neanche mezz'ora) non è un bel segno (Michele Saran  5,5/10)

Discografia

TF+ - Organic, Synthetic, Ensemble Material/AS - Untitled (2018, Whereiswave?)
FRANCESCO SBRACCIA - Etimologia (2018, Genziana Dischi)
BANANA JOE - Supervintage (2018, Pioggia Rossa)
LA RAPPRESENTANTE DI LISTA - Go Go Diva (2018, Woodworm)
I MIEI MIGLIORI COMPLIMENTI - Le Cose Cambieranno Ep (2018, Digitale 2000)
LO STRANIERO - Quartiere italiano (2018, La Tempesta)
ISMAEL - Quattro (2018, Macramè Dischi)
LEVRIERO - Casa (2018, Boa Studio)
IO E LA TIGRE - Grrr Power (2018, Garrincha)
ONORATA SOCIETÀ - L'anima animale (2018, autoproduzione)
Pietra miliare
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