Sarah Davachi

Da sempre vicina a un’idea di musica religiosa che si collega alle avanguardie del 900, la musicista canadese Sarah Davachi nel 2021 pubblica “Antiphonals”, Lp diviso tra droni atmosferici, afflati mistici e vaghe intrusioni in mondi più contemporanei. L’autrice utilizza vari strumenti a tastiera (organo, clavicembalo, pianoforte, sintetizzatore e mellotron) sempre in un contesto prettamente minimale, dal tipico minimalismo dei bordoni di La Monte Young (“Magdalena”) alle brevi evoluzioni di note per piano (“Abeyant”) sino a droni nerissimi (“Border Of Mind”).

Di certo, "Antiphonals" è un lavoro più asciutto degli ottanta minuti del predecessore “Cantus, Descant”, ma è pur sempre capace di contenere momenti di vera poesia, come gli arpeggi al confine di un impalpabile folk psichedelico della piccola perla “Gradual Of Image”, per certi versi quasi floydiana (dei tempi di “More”). Il legame con la musica classica si può percepire soprattutto nelle note di clavicembalo di “Chorus Scene”, mentre altrove si perde del tutto, come nella drone-music dura e pura di “Rushes Recede”.

ll finale di appena due minuti di “Doubled Flutes” è forse una via mezzo tra queste due influenze: un bordone di fiati manipolati e poche note di tastiere perse in una fuliggine elettronica, che rappresentano una sintesi efficace dell'arte di Sarah Davachi.

09/12/2021