Dopo un doppio disco a puntate che ostentava ambizioni e complessità sin dal suo titolo e dal suo concept ("Everything Not Saved Will Be Lost"), è stato chiaro sin dalla pubblicazione dei primi singoli che "Life Is Yours" sarebbe stato tutt'altra cosa: un Lp dalla vocazione estiva, tutto energie positive e chorus sbarazzini. I Foals non sono nuovi a brani smaccatamente pop, nei quali il loro taglio math-funk viene impegnato nella creazione di ammiccanti groove da ballare (basti pensare alla sempiterna "My Number"), ma questo loro settimo lavoro in studio rappresenta la prima volta in cui questo genere di brani costituisce la maggioranza della scaletta. Data anche la sua data di uscita, viene facile infatti vederlo come una specie di disco dell'estate.
Posti tutti in apertura del disco, i quattro singoli che hanno anticipato l'uscita della nuova fatica della band di Oxford comunicano tutti grande positività e un senso di riconquista del proprio destino (la title track), ora mediante spigoli tutti da ancheggiare e un cantato euforico al confine col rap ("Wake Me Up"), ora attraverso schitarrate limpide e vivaci ("2 A.M.") e infine con un andazzo disco-funk in scia di Chic e Daft Punk.
Guidato da un basso schioccante e baldanzoso, l'intermezzo "(Summer Sky)" conduce a una seconda metà di disco dove però non tutto gira come la band avrebbe voluto, specie quando le varie "Flutter" e "The Sound" addolciscono un po' troppo il tiro facendo smarrire un po' la sua puntuta identità. Per una "Under The Radar" invece spiccatamente Foals ma invero poco ispirata, troviamo però una "Looking High" nella cui tensione verso un orizzonte accecante è delizioso smarrire lo sguardo.
Si chiude tra i ritmi balearici, le chitarre pizzicate con gran verve e gli irresistibili cori sbiaditi dal sole di una "Wild Green" che si potrebbe considerare a tutti gli effetti la summa dell'operazione.
Certamente non privo di pecche, ma perfetto per la bella stagione e pregno di potenziali mine live, "Life Is Yours" conferma la duttilità della band di Yannis Philippakis e mette da parte non soltanto i cattivi auspici del capitolo discografico che lo ha preceduto, ma anche tutte le tendenze del rock indipendente britannico contemporaneo. Forti di una carriera lunga ormai oltre tre lustri, i Foals dimostrano così gran voglia di divertirsi e trasformarsi e non lasciano indizi per un futuro che potrebbe assumere davvero ogni forma.
21/06/2022