Noah Lennox e Peter Kember hanno da sempre mostrato grande abilità nell’attingere dalla musica del passato: Lennox nei panni di Panda Bear e soprattutto degli Animal Collective, Kember con i seminali Spacemen 3, seguito poi dal suo più recente percorso da solista con il moniker Sonic Boom. I due si erano incrociati per la prima volta nel 2011, in occasione della realizzazione di “Tomboy” di Panda Bear, bissando questa condivisione in occasione di “Panda Bear Meets The Grim Reaper” del 2015. “Reset” è invece il loro primo vero long-playing totalmente collaborativo, nato dopo che Kember e la sua enorme collezione di vinili (un particolare che si rivelerà fondamentale) si è trasferito in Portogallo nel 2018, proprio per vivere più vicino all’amico Lennox.
L’embrione del progetto è nato proprio dall’ascolto di brani doo-wop e rock'n'roll anni 50 e 60 tratti da quegli Lp tornati tra le mani di Kember durante il trasloco. Gustare quegli antichi suoni in un luogo nuovo di zecca ha fatto assumere a quelle opere un’inedita consistenza, ricontestualizzata e rivitalizzante.
Kember ha fissato i primi punti fermi delle nuove elaborazioni da fraseggi tratti proprio da alcune di quelle tracce, campionandole e riproducendole in loop. Ha quindi inviato queste bozze a Lennox, invitandolo a scrivere su di esse nuove partiture.
In effetti la peculiarità più insistente che emerge dall’ascolto di “Reset” è proprio questa rassicurante disinvoltura costituita da elaborazioni che partono da lontano, quasi come se un maggiordomo pacifico e sorridente si fosse piazzato all’ingresso di una villa dall’aspetto sinistro per accogliere in quell’ambiente con accomodante calore.
L'elenco dei campioni utilizzati è estremamente variabile, tra fraseggi immediatamente riconoscibili e alcuni più reconditi, seppur tutti estremamente valenti: "Love Of My Life" degli Everly Brothers, "Three Steps To Heaven" di Eddie Cochran, "Give It To Me" dei Troggs, “Denise” di Randy & the Rainbows e “Save The Last Dance For Me” dei Drifters.
Con l'inizio della pandemia, Lennox e Kember hanno probabilmente trovato conforto nella prevedibilità di queste composizioni, affettuose e piene di speranza, concepite in un periodo storico che incanalava ottimismo ed è proprio grazie a questa commistione di sensazioni contrastanti che “Reset” suona positivo, ma riflettendo comunque gli attuali e tumultuosi tempi moderni.
Un album strano e brillante, pieno di canzoni pop psichedeliche che abbattono i limiti temporali, con campionamenti abbelliti da sintetizzatori, ronzii e melodie sciroppose. Ma mentre la musica evoca la soffice lente della nostalgia, i testi riflettono il marciume che risiede al centro dell'esperienza globale dei giorni nostri: un’effervescenza e brillantezza pesantemente osteggiate dall’insormontabile oscurità delle parole.
"Go On" ne è una testimonianza vivida, nonostante tutta la sua ipnotica placidità, è una canzone sulla disuguaglianza e sulla rivoluzione. "Edge Of The Edge" ed “Everithing’s Been Lending To This” sembrano fluttuare nell’etere, grazie a una leggerezza sonora conturbante, pur trattando temi che con la levità hanno davvero poco a che fare (crollo mentale e collasso esistenziale).
E’ proprio la disconnessione tra i testi delle canzoni e i suoni che li circondano a rendere l'album così particolare. Un lavoro che Panda Bear e Sonic Boom hanno realizzato con l’intento di farlo apparire sia l'inizio che la fine di un qualcosa o di un momento, ma lasciando spazio al chiaro e forte senso di opportunità e di futuro, perché da ogni situazione, idea o ricordo può nascere qualcosa d’innovativo.
15/08/2022