Ralph Kaminski

Bal u Rafała

2022 (Fonobo)
electropop, art pop, indie pop

Un grazie a Luca Palmarini per la traduzione dei testi
 
Ralph Kaminski è nato nel 1990 a Jasło, villaggio della Polonia sudoccidentale, nell’area più conservatrice e tradizionalista della nazione. Per contrappasso, è oggi uno dei personaggi più appariscenti e polarizzanti della scena musicale polacca.
La sua ascesa è stata tutt’altro che semplice: dopo essersi laureato presso la facoltà di jazz all’Accademia Musicale “Stanisław Moniuszko” di Danzica, tenta l’ingresso nell’industria dello spettacolo tramite la partecipazione ai talent show televisivi. Nel 2009 partecipa a “Szansa na sukces” e nel 2012 a “X Factor”, ma nessuno dei due tentativi va a buon fine. Grazie anche all’interessamento del manager Marek Kościkiewicz riesce comunque a entrare nel giro che conta, partecipando nel giugno del 2016 alla sezione musica alternativa del Festival di Opole, il più importante evento musicale della nazione. Cinque mesi più tardi pubblica il suo primo album, “Morze”, con il supporto dell’etichetta indipendente Fonobo.
 
La peculiare struttura del mercato polacco, in cui la scena alternativa ha ancora un peso e rende saltuariamente possibili importanti risultati commerciali, fa sì che l’artista riesca gradualmente a imporsi. Ogni album raggiunge così una posizione più alta del precedente e rimane in classifica più a lungo: a oggi, “Morze” ha toccato il numero 32, rimanendo in classifica per 7 settimane, “Młodość” (2019) il numero 16, con permanenza di 35 settimane, e “Kora” (2021) il numero 5, con permanenza di 49 settimane.Nell’aprile del 2022 tocca il vertice dell’industria musicale polacca, vincendo due premi Fryderyk: artista maschile dell’anno e miglior album di musica d’autore per “Kora” (progetto di cover dedicato al repertorio dei Maanam, storica rock band locale).

Questo nuovo “Bal u Rafała”, uscito nell’agosto appena trascorso, è arrivato al numero 2 e si trova ancora in classifica nel momento in cui questo articolo viene pubblicato. Sull’onda del suo successo, una settimana dopo la pubblicazione Kaminski aveva tutti e quattro i propri album presenti in contemporanea nella top 50 polacca.
Il responso incontrato da Kaminski non è scontato, in una nazione in cui l’ideologia di estrema destra è molto pressante, sia tramite i canali del governo, da anni in mano al partito Prawo i Sprawiedliwość (Diritto e Giustizia), sia tramite iniziative extraparlamentari che, pur non ricevendo una vidimazione ufficiale, vengono viste con simpatia dai piani alti: su tutte, la Marcia dell’Indipendenza, che raccoglie ogni anno decine di migliaia di persone nel segno di slogan d’odio verso l’Unione Europea, la "propaganda Lgbt" e i "circoli di potere degli ebrei".

Kaminski parrebbe rappresentare una sorta di bersaglio ideale: rientra nella comunità Lgbt (benché non abbia precisato in quale parte dello spettro), ha girato video in abiti femminili, si presenta spesso con look androgini, imbastisce il palco con bandiere arcobaleno, e dalle sue dichiarazioni emerge un approccio politico-sociale decisamente europeista. Coerentemente a ciò, non è raro incontrare insulti nei suoi confronti sui social network.
La Polonia è però anche terra di una popolazione progressista e liberale, capace di produrre importanti movimenti intellettuali, e Kaminski sembra costruito su misura per quella parte del paese: ecco così spiegato il suo riscontro.

“Bal u Rafała” è il disco più eclettico finora pubblicato da Kaminski, che firma e produce tutti i brani in proprio.
Le basi strumentali si muovono fra electropop ballabile (“Latka”) e bozzetti intimisti (“Planeta i ja”, per chitarra acustica), tentando talvolta di sovrapporre elementi in apparente contrasto (“Duchy”, che su un ritmo ipnotico di derivazione post-punk fa scorrere una melodia malinconica e delicata, con pennellate di tastiere ambientali). 
La produzione è segnata da contaminazioni imprevedibili, con arrangiamenti vocali sofisticati che attraversano la maggior parte della scaletta, sviluppando atmosfere influenzate tanto dall’opera, quanto dai musical, ma anche con un grande lavoro nei settaggi delle tastiere e della manipolazione delle fonti sonore: la title track è per esempio puntellata da improvvisi interventi di midi orchestrali, mentre in diversi brani è presente il timbro di un organo elettrico (scelta piuttosto inusuale in campo electropop) e le linee di basso sono perlopiù affidate a martellanti linee di sequencer

L’immaginario che Kaminski abbina a questo stratificato sfavillio sonoro è fatto di costumi colorati, danze coreagrafate (l’artista è anche un valido ballerino), capigliature insolite (al momento sfoggia un caschetto in stile Mireille Mathieu) e numerosi strati di ironia. Non è un caso che a declamare la breve traccia introduttiva, “Uwertura bal”, sia stato chiamato Piotr Fronczewski, storico cantante del progetto Franek Kimono, che nel 1983-84 imperversò in Polonia con una brillante mistura di synth-pop, funk e satira politico-sociale.
A dispetto della postura stravagante, i testi sono comunque capaci di sfoggiare vignette malinconiche dense di riflessioni esistenziali. Ne è esempio la title track:
Una sgualdrina, una baldracca,
non si poteva vivere così.
Sto navigando lentamente su un gommone,
è così che ricordo quei giorni.
Adesso vivono la loro vita,
hanno un cane e una casa di carte.
Da solo, come davanti alla tv,
osservo il mondo degli altri
In questi primi versi, il narratore ricorda il periodo in cui frequentava due prostitute che sono poi riuscite a trovare una propria stabilità, mentre lui si sente ancora incompiuto (il gommone rappresenta ovviamente l’incertezza per il futuro). Il testo prosegue dapprima descrivendo eventi passati e facendo riemergere personaggi dai meandri della memoria (su tutti Rafał, icona festaiola dei ricordi del protagonista), per poi spostarsi sul presente e sulle speranze per il futuro:
Meglio per ora che tu non mi chieda
se vedo un orizzonte di cambiamenti.
Adesso me ne sto solamente sdraiato
e ricordo di continuo
come l'amore aveva un sapore divino
di pomodori lampone.
Tutti si slacciano i pattini,
mentre io me ne sto ancora nei sogni.
Una volta c’era la festa da Rafał.
Dietro a una ragazza, dietro a un ragazzo,
prima che il mio cactus appassisca.
Ora finalmente posso osare
e mi concedo di vivere.
Qualcuno prima o poi mi farà
una festa di compleanno a sorpresa.
Mi divertirò come meglio si può,
ballerò, piangerò, canterò, vivrò.
Ci sarà una festa da Rafał
“Krystyna” conferma le doti poetiche dell’autore. Dedicata alla nonna, potrebbe facilmente eccedere con gli zuccheri: Kaminski sceglie invece uno guardo nostalgico e disilluso, guardando indietro all’infanzia, ricordando cose che nel frattempo sono scomparse e persone ormai morte.
Halina ha un albero di noci e continua a rastrellare le foglie,
ha i lamponi per prima, mentre la nonna ha quelli settembrini.
Diana e Suzy abitano sottoterra,
e il gatto mi sta facendo nuovamente starnutire.
Helenka e Marzenka riaccendono il barbecue,
lo zio Wojtek accende una Marlboro in giardino.
Via Gorajowicka, dove il sole tornerà a splendere,
non c’è campo, scriverò quando sarò tornato.
Torno là, perché Krystyna sta aspettando.
Torte di rose, Krystyna ha tutto.
Là c’è il mio porto, e Krystyna ci abita,
non mi perderò, finché ci sarà Krystyna.
Vestiti e mobili nascosti in soffitta,
i più grandi segreti, hanno visto molte cose.
I piccioni volarono via, rimasero le coppe vinte,
la finestrella dove si affacciava il nonno è già stata murata.
Niente più scorte dalla fabbrica di lecca lecca,
né quel giocare al circo e alla grotta della paura,
e persino le lumache hanno perso il guscio,
una volta li raccoglievo all’interno di un micro-giardino
Esaltato dalla voce di Kaminski, la cui timbrica pulita è capace tanto di spaziose parti a pieni polmoni quanto di delicati falsetti, “Bal u Rafała” dimostra come il pop per sintetizzatori possa ammantarsi di pretese autoriali senza per questo smarrire la propria orecchiabilità, ma anche quanto ancora oggi possa essere fonte di sorprese e sfidare gli stereotipi.

08/12/2022

Tracklist

  1. Uwertura bal (ft. Piotr Fronczewski)
  2. Małe serce
  3. Krystyna
  4. Duchy
  5. Latka
  6. Planeta i ja
  7. Ale mi smutno
  8. Ocean
  9. Pies
  10. Bal u Rafała


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