Karma

K3

2023 (Vrec Music Label)
alt-rock, metal
di Michele Bordi, Fabrizio Improta
8

In un 2023 che ha portato molte sorprese nel nostro paese, ci troviamo a testimoniare un singolare paradosso: una carriera interessante, decennale e storica, ma conclusasi prematuramente, di colpo si risveglia: è il quantomai inaspettato ritorno dei Karma.

La band alternative-rock milanese, nata nel 1990 come Circle of Karma e ribattezzatasi in Karma dopo la decisione di passare al cantato in italiano prima di pubblicare il suo primo album, aveva lasciato un doppio, indelebile segno nella musica rock italiana: il debutto omonimo nel 1994, debitore dell’ormai discendente scena grunge americana, seguito dal più sperimentale e psichedelico “Astronotus” del 1996. Strada che sembrava in discesa, ma che si interruppe bruscamente alla chiusura della loro casa editrice del tempo, Ritmi Urbani (sezione della Bmg). A dispetto di ogni fisiologico timore legato a un ritorno quasi trentennale, “K3”, interamente scritto e prodotto dal cantante David Moretti, è un lavoro vibrante, vivo, di una forza pari a quella di un nuovo esordio, ma con l’arma in più di un patrimonio d'esperienza che nessun emergente potrebbe offrire.

Nel suo orrore e in tutto quello che ha rappresentato, il 2020 ci ha donato l’opportunità di riappropriarci del tempo. Moretti ha quindi colto l’occasione per riesumare vecchie demo, tirare fuori nuove idee, cercando una forma inedita. Sviluppati i brani, li ha proposti ad Andrea Viti, bassista della band che ha militato per anni negli Afterhours, per aiutarlo nella produzione, coinvolgendo a seguire, a uno ad uno, tutti i membri del gruppo.
Dopo 27 anni, una delle strade percorribili poteva essere quella di restare ancorati a un anacronistico revival di quelli che vennero superficialmente etichettati come gli “Alice In Chains italiani”. Non è stato il percorso scelto da Moretti che, ormai insediato stabilmente negli Usa e sempre attento alle evoluzioni del rock degli ultimi decenni, propone sì un lavoro coerente con la carriera dei Karma, ma al contempo rinnovato e attuale, mostrando le innegabili influenze sui generi che hanno segnato il rock e il metal degli ultimi decenni, tra i quali post-rock, math-rock, alternative: si respirano sonorità e soluzioni melodiche, ritmiche e armoniche che partono dai Deftones e passano ai Tool e ai Karnivool, non nascondendo comunque il cordone ombelicale mai del tutto reciso nei confronti del grunge e della psichedelia dei primi due album.

E’ proprio nella disinvoltura con cui la band italiana si muove fra tante fonti di ispirazione che si cela il valore di questo disco, dipanandosi senza sforzo fra atmosfere ipnotiche e sospese (“Luce esatta”), melodie che rimangono in testa, supportate da possenti riff e solide ritmiche (“Neri relitti” e “Corda di parole”), divagazioni cosmiche (“Ophelia”), ritmiche martellanti (“Il monte analogo”) e brani che racchiudono brucianti cambi di tempo (“Goliath”). Il tutto in un gioco di equilibri perfetto nei suoi 54 minuti, del tutto privi di tempi morti, e dotati di un’invidiabile coesione nella poetica e nella produzione stessa dell’album, dove ogni brano rappresenta un tassello di un mosaico sonoro che mostra un’immagine molto più ampia e profonda di quanto i singoli brani riescano a trasmettere.
Il viaggio spirituale nei testi di Moretti è appagante e arricchisce di una consapevolezza ulteriore, in cui possiamo ritrovare tematiche personali la cui narrazione si ispira a “La menzogna di Ulisse” di Brecht (“Corda di parole”), al culto dei Penati come raccontato da Virgilio nell’Eneide ("Atlante") e palesi rimandi alla poetica René Daumal ("Il monte analogo", titolo - e concetti - ripresi dall’omonimo incompiuto libro dello scrittore).

Questa invidiabile naturalezza ha permesso al combo di partorire alcuni dei picchi del lavoro, come la mini-suite “Goliath” che parte rarefatta e ammaliante per poi attivare la propulsione a metà traccia, trasportando l’ascoltatore verso sonorità mastodontiche, granitiche, facendo scorrere i suoi 7 minuti come fossero la metà. Ispirata dal film “The Garden” di Derek Jarman, il brano esplora l’accettazione del proprio nemico dentro di sé e delle proprie oscurità.
Altro momento memorabile si trova in “Atlante”, brano che usa il mito omonimo per parlare del peso e della gioia che i genitori portano nella crescita dei figli, che a loro volta raccolgono nel momento della loro maturità, diventando padri e sostenendo i genitori stessi. E' una composizione dalla struttura più lineare, che si sorregge su un ritmica in tensione verso una risoluzione che ricorda i migliori episodi degli A Perfect Circle e che mostra le capacità tecniche dei componenti, a partire dall’abilità di Moretti nel domare la lingua italiana in linee melodiche di rara efficacia, trascinate da un ricchissimo lavoro ritmico da parte del duo formato da Diego Besozzi alla batteria e Alessandro Pacho Rossi alle percussioni, motore centrale e fondamentale che muove l’anima di tutto il platter.

E' proprio con la chiusura di “Eterna”, sul tema della passione e dell'amore assoluto, che i Karma prendono il largo dal porto sicuro e spiazzano con l'episodio più ambizioso eppur più rappresentativo del lotto. Il brano nasce come una “innocua” ballata finale che si riannoda alle atmosfere di “Indivisibili”, ultimo brano di "Astronotus". Archi dagli echi post-rock sorreggono un arpeggio di chitarra cupo ma di ampio respiro e una raffinata melodia, che nasconde nelle viscere un incendio che a metà dell’opera divampa, aprendo squarci con riff taglienti di chitarra e spazzando via la calma apparente; un crescendo sincopato degno dei Tool si fa strada snodandosi in una violenta eruzione e aprendo con potenza sulla melodia del refrain, per chiudersi nella calma e nella desolazione dopo la tempesta. Appare naturale percepire "Eterna" come una metafora di questi anni passati, durante i quali scopriamo che il fuoco dei Karma è stato solo all’apparenza sopito.

Un ritorno a dir poco in grande stile, quello dei Karma, con un lavoro che abbina esperienza, il giusto mestiere e un’urgenza insospettabile, proponendo un disco che si bilancia tra il classico e il moderno, dotato di un ampio respiro internazionale. Senza saperlo, lo stavamo aspettando.

07/11/2023

Tracklist

  1. K3
  2. Neri Relitti
  3. Corda Di Parole
  4. Luce Esatta
  5. Abbandonati A Me
  6. Atlante
  7. Goliath
  8. Il Monte Analogo
  9. Ophelia
  10. Eterna

Karma sul web