I Pearl Jam hanno costruito la propria leggenda anche grazie all'allestimento di concerti all'insegna dell'imprevedibilità, caratteristica che ha consentito loro di inondare il mercato con dischi dal vivo "regolari" e con una lunga serie di bootleg ufficiali caratterizzati da setlist sempre diverse. "Give Way", diffuso in occasione del Record Store Day 2023, è stato pensato per celebrare i venticinque anni di "Yield", il quinto album della band di Seattle, quello che confermò il definitivo allontanamento (già in parte sancito dal precedente "No Code") da una scena grunge ormai tramontata. Il suono, pur restando graffiante (vedi i super-classici "Brain Of J." e "Do The Evolution") si spostava in maniera netta verso una forma di classic rock ("Given To Fly" faceva persino il verso a "Going To California" degli Zeppelin) comunque personale e a sempre illuminata ("Faithful", "M.F.C.").
In questo show, catturato il 5 marzo 1998 a Melbourne, Australia, trova posto ovviamente anche una selezione del materiale pubblicato nei lavori precedenti, scolpito nell'immaginario collettivo come manifesto musicale di un'epoca. La registrazione, trasmessa da un'emittente radiofonica locale, venne pubblicata in sole 50.000 copie e allegata alla videocassetta "Single Video Theory". Ma la band non aveva approvato l'operazione e le copie vennero quasi subito ritirate e distrutte, tranne alcune ormai in circolazione, le quali raggiunsero negli anni successivi discrete quotazioni. Il motivo del ritiro dal mercato, opinione strettamente personale, potrebbe risiedere nella non brillante prova vocale di Eddie Vedder, decisamente giù di voce, con problemi riscontrabili in particolare nelle parti più urlate ("Spin The Black Circle").
"Give Way" è anche il primo album dal vivo mai pubblicato dai Pearl Jam con Jack Irons: il batterista conferisce ad alcuni brani quel drumming funky (ad esempio, nella lunga sezione strumentale di "Even Flow"), tipicamente Red Hot Chili Peppers, ben coadiuvato dal basso di Jeff Ament. Irons - che avrebbe abbandonato i Pearl Jam un paio di settimane più tardi per problemi di salute - a tratti manca della botta necessaria (l'attacco di "Immortality" è depotenziato), oppure appare confuso (il tribale incipit di "In My Tree"). Anche le chitarre di McCready e Gossard in alcuni frangenti non mostrano il timbro consueto, e nulla può aggiungere l'opera di rimasterizzazione compiuta.
Ma proprio grazie alle sue imperfezioni, per fortuna non corrette in post-produzione, "Give Way" rappresenta un documento interessante, che coglie la band americana in un momento complicato, di trapasso, incastrata fra album onestissimi ma non più memorabili, con l'impeto post-adolescenziale che inizia a lasciar sempre più spazio al mestiere e a lavori che si presenteranno sempre meno brillanti. Non tutta la scaletta è stata inclusa nel disco: restano fuori otto delle 25 canzoni che furono eseguite quella sera. Dal tour di "Yield" sarà poi tratto il primo live ufficiale del gruppo, "Live On Two Legs", con alla batteria l'appena subentrato Matt Cameron, il quale dal successivo "Binaural" sarebbe per sempre rimasto in pianta stabile nella line-up.
10/05/2023